Fattura elettronica «facile» tra privati
pIntegrazione del tracciato fattura PA per garantire la veicolazione tramite SdI anche delle fatture elettroniche tra privati: il comunicato stampa congiunto di ieri di Agenzia Entrate ed AgID - Agenzia per l’Italia Digitale rinvia a tal fine alle specifiche tecniche aggiornate sul sito www.fatturapa.gov.it.
Il nuovo formato sarà utilizzabile per emettere fatture elettroniche sia verso le pubbliche amministrazioni che nei confronti di clienti privati, avvalendosi di un medesimo tracciato XML da trasmettere attraverso il Sistema di Interscambio messo a disposizione anche per i rapporti commerciali tra privati ex Dlgs 127/2015. Le nuove specifiche tecniche anticipano di poco l’avvio a regime dei nuovi controlli sui trac- ciati XML che SdI realizzerà dal 1° dicembre 2016 e che, se non positivi, determineranno il rifiuto della fattura. Viene inoltre attuata la messa a disposizione del sistema di interscambio ai soggetti passivi di imposta che, dal 1° gennaio 2017, potranno avvalersene per trasmettere e ricevere fatture elettroniche, ed eventuali variazioni, relativamente a operazioni intercorse tra soggetti residenti nel territorio dello Stato. L’eventuale veicolazione di tutte le fatture attive e la ricezione di quelle passive in formato strutturato XML tramite SdI permetterà ai contribuenti di gestire in maniera più agile l’obbligo di comunicazione trimestrale dei dati, infatti se utilizzo lo SdI le fatture trasmesse saranno direttamente acquisite dal fisco. Inoltre, con questo sistema l’emittente ha la certezza dell’avvenuta consegna al destinatario e della correlata data di ricezione. L’adeguamento del tracciato XML rappresenta quindi di per sé un agevolatore per lo sviluppo a regime di sistemi di fatturazione elettronica anche tra privati. L'evoluzione del tracciato ha interessato infatti, nella sostanza, i due aspetti della modalità di indirizzamento dei documenti e dell’obbligo di sottoscrizione digitale delle fatture. A differenza delle fatture emesse nei confronti di Pa, per le quali vanno utilizzati i codici ufficio risultanti dall’Indice IPA, se si intende inviare una fattura a un privato, non già censito al sistema di interscambio perché fornitore delle Pa e quindi utilizzatore di un canale di trasmissione riconosciuto, va indicato l'indirizzo pec di cui lo stesso è titolare. Sarà quindi onere dell’emittente avere a disposizione l’indirizzo pec, cercando tra gli indirizzi presenti sull’Inipec ovvero preoccupandosi di ottenere, magari già in sede di contratto, l’indirizzo di posta certificata del cliente a cui inviare le fatture. Per la veicolazione tramite SdI, nonostante l'articolo 21 del T.U. Iva non lo richieda, anche la fattura trasmessa a privati deve essere firmata elettronicamente con un certificato qualificato oppure in formato XAdES con certificato di firma CA Agenzia delle Entrate.
NUOVA CHANCE Dal 1° gennaio 2017 il sistema di interscambio messo a disposizione dei soggetti passivi d’imposta per ricevere e inviare atti