Credem, utile netto a 103 milioni
Cet 1 al livello record del 13,51%
pL’utile netto consolidato del gruppo Credem, dopo i primi nove mesi, è sceso a 103,1 milioni rispetto a 150,3 milioni di fine settembre 2015. Il dato dello scorso anno comprendeva «un’importante componente non ricorrente positiva derivante dal riposizionamento del portafoglio titoli governativi di proprietà».
Il titolo ha segnato ieri un rimbalzo a Piazza Affari, chiudenzo con un rialzo del 2,83 per cento.
pL’istituto di Reggio Emilia ha mantenuto un forte presidio patrimoniale e a settembre evidenziava un Cet1 del 13,51%, superiore di 6,51 punti percentuali rispetto al requisito Srep assegnato a dicembre da Banca d’Italia. I prestiti a famiglie ed imprese hanno raggiunto nel periodo 21.966 milioni , in progresso del 3,2% rispetto allo stesso periodo 2015 e rispetto al -0,4% del sistema. Il rapporto tra sofferenze nette ed impieghi netti si attesta a 1,65%, livello tra i più bassi del sistema ed in calo rispetto al dato di fine settembre 2015 (1,69%). La raccolta complessiva da clientela è in progresso dell’8,8% a 61,3 miliardi , con una crescita in valore assoluto di cinque mi- liardi. Le scelte del cda presieduto da Giorgio Ferrari e del management guidato da Nazzareno Gregori hanno puntato «alla crescita per linee interne basata sullo sviluppo della clientela e delle quote di mercato, sul potenziamento delle reti di vendita, sugli investimenti in tecnologia e sulle persone, da sempre fattore chiave». Le nuove assunzioni sono state 242 (65% giovani) per una crescita annua del 2,6%. La formazione è stata di sei giorni per ogni componente dell’organico. Per l’intero esercizio il cda prevede , fra l’altro, « un andamento lineare delle componenti stabili dei ricavi di natura finanziaria e commissionale».