Il Sole 24 Ore

Caltagiron­e Holding, l’utile sale del 73% nei nove mesi del 2016

In rialzo del 73% per gli effetti positivi delle operazioni su Gs Retail e Acea

- Ce. Do.

I conti dei primi nove mesi del 2016 di Caltagiron­e Holding si chiudono con un utile ante imposte a 151,1 milioni, in crescita del 73%.

pIl gruppo Caltagiron­e manda in archivio i risultati dei primi nove mesi benefician­do dei riverberi prodotti dalle operazioni su Grandi Stazioni Retail, ceduta all’asse costituito da Antin, Borletti e Icamap, e su Acea, a valle dello scambio azionario con il colosso francese Suez che ha portato la holding, ormai avviata sulla strada dell’internazio­nalizzazio­ne e della diversific­azione degli investimen­ti, a diventare uno dei principali azionisti della multinazio­nale d’oltralpe.

I conti si chiudono così con un utile ante imposte a 151,1 milioni (di cui 77,7 milioni di competenza della capogruppo) in crescita del 73% rispetto allo stesso periodo del 2015, proprio grazie alla spinta del- l’ultimo trimestre (107,3 milioni contro i 33,1 milioni del 2015). Arretrano, invece, i ricavi operativi, a 964,8 milioni (-2,8%), e segnano poi un calo anche il margine operativo lordo, pari a 123,1 milioni (-2,4%)eilrisulta­tooperativ­ochesi ferma, zavorrato da 66,7 milioni tra ammortamen­ti, accantonam­enti e svalutazio­i, a 56,5 milioni (-8.3%). Sul risultato netto della gestione finanziari­a, che balza a 47,1 milioni contro i 18,8 milioni dello scorso anno, ha inciso poi più che positivame­nte la plusvalenz­a legata al trasferime­nto di azioni Acea ai francesi e superiore ai 40 milioni.

Quanto al debito, l’asticella a fine settembre è negativa per 367,7 milioni contro i 21,3 milioni di saldo positivo registrati a dicembre. Uno scostament­o collegato al differente perimetro del gruppo che ha nel frattempo acquisito, per il tramite di Vianini, Domus Italia, attiva nell’immobiliar­e, nonché il ramo d’azienda di Sacci, inglobato da Cementir Italia. Il patrimonio netto si attesta a 2,25 miliardi (2,27 miliardi di fine dicembre), di cui 984,1 milioni di competenza del gruppo. La differenza è riconducib­ile agli effetti negativi risultati dall’adeguament­o al valore di mercato delle partecipaz­ioni detenute nelle quotate, dall’adeguament­o cambio dei patrimoni netti delle società estere e dalla distribuzi­one dei dividendi.

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Francesco Gaetano Caltagiron­e

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