Sfide parallele in Italia e in Germania
sulle banche italiane, dove ad aggravare la situazione però sono anche e soprattutto 200 miliardi di sofferenze lorde.
Ma non ci sono solo problemi di bilancio: nel Vecchio continente il settore è caratterizzato dalla sovracapacità. L’overbanking non significa necessariamente che ci siano troppe banche o che queste siano troppo grandi, ma che l’offerta di prodotti bancari è eccessiva: la concorrenza riduce i margini per tutti. Da questo arriva uno dei grandi fenomeni che cambieranno la fotografia del credito: la concentrazione. Un impulso che potrebbe avere effetti particolarmente rilevanti nei Paesi in cui il settore è più frammentato: ancora una volta la Germania e l’Italia. L’altro fenomeno destinato a cambiare la faccia del mondo del credito è la digitalizzazione: l’ondata di innovazione che preme sulle aziende del credito è dirompente tanto quanto l’apparizione dei Bancomat, installati a partire dagli anni ’60 nel Regno Unito e sbarcati in Italia dalla seconda metà degli anni ’70. La digitalizzazione non riguarda solo il mercato retail, ma con l’avvento del fintech trasformerà anche il modello di business e la stessa natura del mercato interbancario. Se dunque Roma piange, Berlino non ride: a Francoforte lo sanno bene.