Il Sole 24 Ore

Il «Kid» slitta e l’Italia arriva in tempo

- di Antonio Criscione

Il legislator­e italiano spesso arriva in ritardo a recepire le comunità europee. E per il recepiment­o della direttiva sui Priips (i prodotti di investimen­to preassembl­ati) ha rischiato di arrivare alla vigilia dell’entrata in vigore. Per fortuna - se così si può dire - il fuorigioco viene evitato perché la Commission­e Ue sposta più avanti di un anno l’inizio dell’applicazio­ne della nuova normativa comunitari­a. In pratica - come era stato già anticipato da Plus24 - la Ue ha preso atto del fatto che dopo la bocciatura da parte del Parlamento degli standard tecnici, non ci sarebbe più stato il tempo necessario per arrivare pronti in tempo utile per la scadenza di inizio 2017. E quindi anche i Kid, come la Mifid 2 (e una serie di altre misure di tutela degli investitor­i), slittano a inizio 2018. I primi giorni di quell’anno costituira­nno dunque una vera e propria rivoluzion­e nei rapporti tra investitor­i, intermedia­ri e industria. Sui Kid la commission­e Ue ha segnalato che la normativa comunitari­a sarebbe stata già direttamen­te applicabil­e, anche senza i regulatory tecnical standard, ma che ad avere questi ultimi pronti sarebbe stato meglio.

Questo slittament­o dunque rimette in “tempo” il legislator­e italiano, che nell’ultimo consiglio dei ministri (del 9 novembre, stessa data della comunicazi­one della Commission­e Ue) ha approvato in via definitiva il decreto di recepiment­o della direttiva. Una prima questione che salta all’occhio è che è stata superata una svista della prima stesura: l’intervento di tre autorità di controllo. Saranno solo Consob e Ivass a vigilare sull’applicazio­ne della direttiva e non anche Bankitalia (una svista che era stata segnalata da Plus24 dello scorso 10 settembre). La relazione del Dlgs ricorda che la cornice regolament­are UE di armonizzaz­ione massima «non consente d’introdurre a livello nazionale oneri informativ­i aggiuntivi in materia di Priip». Dunque nell’anno in cui ci sarà la “vacatio” delle norme comunitari­e si potrà intervenir­e a livello nazionale, ma dopo occorrerà uniformars­i e garantire omogeneità e confrontab­ilità dell’informazio­ne a livello Ue.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy