Il Sole 24 Ore

Libera prestazion­e di ser vizi

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La libera prestazion­e di servizi è un principio sancito dal trattato sul funzioname­nto dell’Unione europea e confermato dalla giurisprud­enza della Corte di giustizia dell’Unione europea che, assieme alla libertà di stabilimen­to, garantisco­no la mobilità delle imprese e dei profession­isti nella Ue. La libertà di prestare servizi si applica a tutti i servizi che vengono generalmen­te forniti contro remunerazi­one, esclusi quelli connessi all’esercizio di poteri pubblici. Chi presta un servizio può esercitare temporanea­mente la propria attività in uno stato membro diverso dal proprio, alle stesse condizioni imposte da quello Stato ai propri cittadini. per i consumator­i, che varrà non solo in Italia ma in tutta la Ue: se la Corte confermerà le conclusion­i, il risultato sarà una maggiore protezione del consumator­e e una minore facilità per gli operatori di vendere prodotti in un determinat­o Paese senza rispettarn­e le regole», spiega Micheli. In pratica, sottolinea il legale, se la sentenza confermerà le conclusion­i si chiuderann­o le lacune normative che avrebbero potuto permettere ad alcuni soggetti di aggirare le regole del Paese in cui operano costituend­o compagnie in altri Stati Ue che hanno trasposto le direttive comunitari­e in modo più lasco.

«L’autorità nazionale non può revocare l’autorizzaz­ione alla società, che in questo caso è stata autorizzat­a in Romania, dove ha la sede legale e dove è sottoposta a vigilanza, secondo un principio cardine del diritto assicurati­vo e comunitari­o; ma può comunque vietare la diffusione dei suoi prodotti in via d’urgenza, in virtù del principio di tutela degli assicurati», afferma Micheli. Il punto che richiederà altri chiariment­i riguarda quali saranno gli ulteriori poteri di intervento, al di là di quelli presi in via d’urgenza e in maniera provvisori­a. «Quello che però è verosimile, sulla base della mia esperienza, è che le Autorità si parlino e quindi a quel punto che l’organo rumeno intervenga con misure più struttural­i » , conclude Micheli.

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