La Champions League prova a farsi spazio
pLa neonata Basketball Champions League prova a farsi spazio nel panorama cestistico del Vecchio continente.
La dura lotta della scorsa primavera tra Euroleague e Fiba (la Federazione internazionale), per l'organizzazione di un torneo congiunto con i migliori club di pallacanestro europei, oltre a non aver sortito esiti positivi, ha dato vita a quella che per il momento è la seconda competizione nella gerarchia dei tornei per club. Un risultato sicuramente non all'altezza delle ambizioni con cui si era presentata la Fiba davanti alle società in possesso della licenza A di Euroleague, prima che le stesse trovassero un accordo decennale nel novembre 2015 con Img, chiudendo di fatto le porte alla federazione internazionale.
Il “no” dei top club europei non ha comunque frenato il progetto della Champions League, che ha visto la luce a partire da questa stagione e raccoglie società da 31 paesi, anche se non tutte di prima fascia. La querelle estiva che ha visto coinvolta anche l'Italia, con la minaccia di possibili sanzioni contro la nazionale impegnata nello sfortunato torneo preolimipico di Torino, alla fine ha visto cedere le tre squadre già in possesso di una licenza per l'Eurocup (secondo torneo dell’Euroleague Basketball). Di queste, solo Sassari è nel novero delle società partecipanti alla Champions, con Venezia, Avellino e Varese a completare il quadro delle italiane. Reggio Emilia e Trento, che avevano trovato un accordo triennale per la partecipazione all'Eurocup, sono rimaste fuori.
Lo squilibrio tra il valore dell'Euroleague e della Champions League è evidente già sul piano dei soldi da distribuire alle partecipanti: il montepremi complessivo è di 5,22 milioni e la vincitrice del torneo si assicura un bonus da 340mila euro (da aggiungere ai precedenti step, per un totale di 500mila euro). Cifre più basse dell'Euroleague, dato che il solo bonus per la vittoria finale - senza i vari traguardi cumulati - è pari a un milione. Per le 40 partecipanti si parte da una base di 100mila euro a squadra, con bonus previsti per l'accesso agli ottavi (20mila euro), ai quarti (40mila euro) e per i piazzamenti nelle Final Four: dai 60mila euro per la quarta classificata ai già citati 340mila euro per la squadra vincitrice.
In compenso, al primo anno di vita, la Champions League organizzata da Fiba si è assicurata un accordo quinquennale con il gruppo Perform e l'agenzia TAF Sports Marketing per la distribuzione dei diritti di trasmissione del torneo. Il contratto prevede una base di cinquanta milioni di euro fino al 2021. Tra i principali contratti siglati per lo sfruttamento dei diritti televisivi c’è il triennale con Canal+ in Francia e gli accordi con Raisport per l'Italia e Novasports per la Grecia.