Gli «eroi civili» del Quirinale
Riconoscimenti a 40 cittadini che danno risposte possibili e non scontate ai temi del nostro tempo
L’espressione storytelling forse non piacerà a Sergio Mattarella ma con le onorificenze al merito della Repubblica, conferite ieri – motu proprio – propone agli italiani il “suo” racconto dell’Italia. E in molti casi sono contro-storie rispetto a quelle narrate da Tv o giornali, casi in cui non c’è un paese che si ribella all’arrivo di immigrati – come accaduto a Gorino – ma in cui si pratica l’accoglienza e la solidarietà in casa nostra e a casa loro. E ci sono realtà in cui la crisi economica non piega i lavoratori relegandoli alla frustrazione ma che, da licenziati, diventano imprenditori di se stessi e datori di lavoro degli ex colleghi. Esperienze umane e professionali in cui Scampia smette di essere solo un marchio di criminalità ed emarginazione e diventa il brand di prodotti di artigianato locali, di libri e riscatto sociale.
La “narrazione” degli eroi scelti da Mattarella è espressione dei valori che vuole trasmettere con il suo mandato. Sono vicende strettamente umane di dolore e di lutto trasformate in solidarietà o ricerca scientifica, o esperienze di disabilità che trovano nello sport e nello studio un esito felice ma sono anche storie che danno sostanza alle idee del capo dello Stato sui grandi temi dell’immigrazione, della lotta alla illegalità, della crisi.
È così che con l’onorificenza a Jean Pierre Yvan Sagnet, 31 anni della Flai-Cgil, Mattarella vuole “illuminare” l’esperienza di un giovane arrivato in Italia con permesso di soggiorno per studiare al Politecnico di Torino (si è laureato in Ingegneria) ma che per mantenersi agli studi va a raccogliere pomodori in Puglia, lì s’imbatte nel fenomeno del caporalato e organizza il primo sciopero dei braccianti stranieri. Una vicenda di cittadinanza “completa”: da straniero, sfruttato, a laureato e sindacalista. È un’altra versione dei fatti, fuori dai clichè e dai pregiudizi, come quella di Maria Rosa Volpe che chiamano “mamma Rosa” per la sua dedizione ai minori da ispettore capo della Polizia di Agrigento. E c’è chi aiuta da qui e chi lo fa a casa loro: c’è il lavoro di medico di Alessandro Frigiola di 74 anni che ha creato un centro di cardiochirurgia pediatrica a Damasco e c’è l’attività di ricerca di Bonizella Biagini, 60 anni, lauerata in fisica che collabora con 11 Paesi africani per diffondere tecnologie a basso prezzo sull’ informazioni climatiche (siccità, uragani) a supporto dei contadini. Eroi di solidarietà ed eroi per “circostanza” come quella capitata a Stefano D’Amico, 41 anni di Milano, medico, che non ha esitato a buttarsi nel Naviglio per salvare una donna con la figlia di 7 mesi. E ci sono quelli che diventano eroi per la forza vitale di rovesciare un destino professionale come Enzo Mauro Muscia, 48 anni, che da un licenziamento è diventato imprenditore. Un istinto che ha avuto anche Rosario Esposito La Rossa, 28 anni, che non ha creduto che Scampia fosse solo il marchio di un destino “già scritto” ma ne ha fatto un’occasione imprenditoriale. E poi ci sono le tante storie di chi combatte la criminalità: giornalisti come Michele Albanese di Catanzaro, Amalia De Simone, 43anni, di Napoli o Giuseppe Atoci presidente del Parco Nebrodi che ha subito un attentato per la sua lotta alle truffe contro l’Ue e ai pascoli abusivi.
Tutti esempi per raccontare un’Italia di valore e di “valori” a cui ieri Mattarella ha voluto riservare un posto d’onore.
ESPERIENZE DI VITA E SOLIDARIETÀ Tra i premiati, il licenziato che diventa imprenditore e riassume i colleghi, lo straniero che si laurea e si oppone al caporalato, i giornalisti che combattono la mafia