Esprimere il meglio di noi
E, in questo caso, non c’è differenza fra persone che “sono di esempio” o che danno il “buon esempio” e persone che “seguono” l’esempio. È evidente che è più facile imitare o “prendere esempio” da qualcuno cui vengono riconosciute autorevolezza e stima. Ma ciò non dispensa nessuno dalle sue personali responsabilità nel discernere cosa va imitato in una persona. Il rischio è talvolta l’assolutizzazione della persona presa ad esempio. Può capitare, quando manca il discernimento personale e una buona dose di capacità critica, di prendere ad esempio indifferentemente un dittatore e un mafioso – stimati e autorevoli – o un “maestro” amato e rispettato. In più, l’idea di François de La Rochefoucauld - molto tempo dopo ripresa anche da Fabrizio De André in Bocca di Rosa - secondo cui «i vecchi si compiacciono di dare buoni consigli, per consolarsi di non poter dare cattivi esempi», presuppone una contrapposizione semantica fra consiglio ed esempio quindi fra frasi astratte – tipiche, secondo l’autore, della vecchiaia o della … saggezza – e azioni concrete che, se positive, diventano necessarie per la crescita di ciascuno. È difficile distinguere fra buoni e cattivi esempi così come è difficile fare spazio, nella nostra vita, ai buoni esempi degli altri e trasformare i nostri pensieri in esempi per gli altri, però lo sforzo vale la pena, perché l’esempio può dare sostanza a più di una vita, inclusa la nostra. «Un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole» (S. Francesco di Sales).