Palazzo Madama deciderà su banche, Ilva ed ecobonus
Il passaggio in Senato della legge di Bilancio sarà condizionato inevitabilmente dall’esito del referendum costituzionale di domenica prossima. I temi da affrontare non mancano, dalle banche ai bonus edilizi per i condomini, dagli enti locali ai bilanci semplificati per le imprese, dai fondi per la Asl di Taranto ai giochi, solo per ricordarne alcuni.
Le banche, ad esempio, stralciate sia dalla manovra sia dal decreto fiscale già convertito in legge dal Parlamento, potrebbero trovare un pacchetto di misure ad hoc. A partire dalla possibilità per gli istituti di credito di spalmare su più anni gli oneri dei contributi addizionali al Fondo di risoluzione che ha preso in carico Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Un intervento sollecitato da Bankitalia, che il Governo deve affrontare entro fine anno per il rifinanziamento del Fondo. Secondo le attese, appare difficile far recuperare al Fondo 1,8 miliardi con cui il Governo aveva ricapitalizzato le banche ponte.
A palazzo Madama si parlerà anche di bonus edilizi, perché l’articolo 2 del Ddl non è entrato nel dibattito di Montecitorio. I costi delle modifiche su cui il Governo è pronto a ragionare si aggirano sui 300-400 milioni; tra le ipotesi c’è quella di estendere l’eco e il sisma bonus nei condomini alle bonifiche dell’amianto e agli interventi per il fotovoltaico, mettendoli a disposizione anche degli incapienti con la possibilità di cedere il credito d’imposta anche alle banche oltre che ai fornitori.
Atteso al Senato anche l’emendamento del Governo, presentato e poi ritirato, sul riallineamento dell’Ires e dell’Irap ai nuovi principi contabili nazionali. Una semplificazione per gli adempimenti di circa un milione di imprese che altrimenti sarebbero costrette a un doppio binario per la gestione delle poste fiscali e civilistiche.
Ancora da affrontare anche la questione dei fondi per la sanità a Taranto che ha sollevato un’aspra polemica dopo lo stop a un emendamento che destinava 50 milioni per l’emergenza sanitaria della Asl della città dell’Ilva. Una vicenda su cui ha preso posizione il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che ha annunciato la sua partecipazione sabato a Roma a una manifestazione indetta dai «Genitori Tarantini» sotto Palazzo Chigi. «Tutto quel che serve per Taranto lo faremo - ribatte - , ma trovo la polemica strumentale e lo conferma il sit in organizzato nel giorno del silenzio elettorale», ha comunque commentato l’inquilino di Piazza Colonna.
Tra i capitoli ancora aperti, quello della ripartizione dei fondi per gli enti locali, dopo che i Comuni hanno comunque ottenuto misure importanti come il rilancio sugli investimenti, la proroga a fine anno per la nota di aggiornamento al Dup e la conferma di rinegoziazione mutui e anticipazione di cassa fino a 5/12 delle entrate. Il governo ha spiegato che la soluzione sarà definita al termine del confronto con gli amministratori. Dovrebberoinfine essere affrontati al Senato, a partire dalla prossima settimana, anche le modifiche su giochi (si veda Il Sole 24 Ore di sabato) e su emittenti locali che, come aveva dichiarato il viceministro all’Economia Enrico Morando, dovrebbero beneficiare dell’extragettito del canone Rai in bolletta.