Unipol Banca, Dagong vede una crescita della profittabilità
Aun anno esatto dall’assegnazione del primo rating, Dagong Europe torna a occuparsi del Gruppo Unipol. L’agenzia ha emesso una nuova nota dove conferma i giudizi «BBB+» per UnipolSai e «BBB-» per Unipol Gruppo e dove mantiene un outlook stabile anche per l'intero 2017. Per Dagong Europe la società ha di fatto completato un «lungo processo di trasformazione che ha rafforzato competitività e posizione finanziaria». Certo il futuro sarà complesso, visto il contesto generale in cui ils ettore assicurativo si trova a dover operare, tanto che l’agenzia si aspetta qualche impatto sulla velocità con la quale il gruppo darà nuovi stimoli alla crescita, ma in generale le attese sono positive. Complice la stima per UnipolSai di un combined ratio al 95% e di un ritorno sul capitale vicino al 5%. E poi, soprattutto, Dagong Europe inizia a intravedere prospettive positive anche per Unipol Banca per la quale ha espresso un giudizio BB- con outlook stabile grazie al fatto che il 2016 e il 2017 dovrebbero confermare una crescita della profittabilità abbinata a un buon livello patrimoniale sostenuto da una capacità di generazione del capitale. E poi piace l'idea di una struttura completamente dedicata alla miglior gestione degli npl. (L.G.)
noto, l’offerta è rivolta sia al canale retail che agli istituzionali. Il primo è stato inserito per questioni di parità di trattamento, ma è soprattutto da questi ultimi che si aspettano i maggiori riscontri. Sta di fatto che la banca, ha annunciato ieri, adotterà presidi e obblighi di condotta particolarmente «cautelativi» durante il periodo di offerta di conversione: in quest’ottica assumerà nei confronti della clientela un atteggiamento «non proattivo, astenendosi dal raccomandare o consigliare l’adesione all’offerta»; in più, «al fine di evitare riprofilature degli investitori strumentali volte ad assicurare il buon esito del giudizio di adeguatezza, è stato deciso di utilizzare i questionari MiFID in essere al 30 settembre 2016 o comunque i parametri più cautelativi (più bassi) rilevati nei questionari presenti nel periodo compreso tra il 30 settembre 2016 e il giorno dell’adesione». Tradotto: il risparmiatore che non ha un profilo conforme alla conversione non potrà convertire.
Ancora congelato il Fresh da un miliardo quasi tutto in mano ai fondi (Attestor capofila), tra domani e giovedì in cda si farà il punto sull’andamento dell’offerta. Ma intanto, secondo quanto comunicato dal Monte, la prima a operare sul mercato sui titoli in questione è stata la banca stessa. Per garantire la liquidità del titolo, tra il 15 e ieri, informano due note distinte, attraverso Mps Capital services sono state effettuate oltre 1.400 operazioni in acquisto su tre titoli e 408 operazioni in vendita su due titoli, con quasi 75 milioni di controvalore movimentato proprio sul subordinato emesso per Antonveneta.
I rischi in prospetto
Ieri in mattinata, intanto, era arrivato il via libera di Consob al prospetto per la conversione. Ennesimo documento fiume, in cui sono messi in fila soprattutto i non pochi elementi di rischio connessi all’operazione. È così, ad esempio, che in 146 pagine di documento si cita per 34 volte il rischio di un bail in qualora la ricapitalizzazione nel suo insieme non andasse in porto, così come il fatto che la garanzia sull’aumento prestata dalconsorzio guidato da Jp