Showroom di Fulgor a Hong Kong e in Vietnam
Sinora ha guardato all’estremo occidente, con quasi il 10% del fatturato negli Usa. Ma nel 2017, per Fulgor Milano – marchio d’alta gamma di elettrodomestici da incasso della Meneghetti Spa – sarà una full immersion nel continente asiatico.
Lunedì infatti, l’azienda milanese – nata nel 2009 dall’operazione che ha consentito a Meneghetti di assorbire la Fulgor – ha inaugurato,a Hong Kong, la sua prima gallery asiatica, con il proprio partner Great Treasure International. Si teratta della prima apertura nel continente asiatico.
«Lo showroom di Hong Kong – ha spiegato il brand manager, Paolo Mainardi – nasce da una forte richiesta di Made in Italy e di stile di vita italiano, percepito come unico e ricco di valori anche dall’altra parte del globo e il partner Great Treasure International crede molto in questo progetto e con la sua vasta organizzazione commerciale coprirà sia il mercato project sia il retail»
Ma nei primi mesi del 2017 è prevista anche un’apertura in Vietnam. E si guarda a Taiwan, sempre in sinergia con partner locali.
«L’azienda –ha spiegato ancora Mainardi – prevede 2 attività separate: gli elettrodomestici da incasso di alta gamma e le cucine freestanding e i barbecue da esterno. prodotti che ci pemettono una buona presenza sul mercato statunitense».
Con 300 addetti (tra diretti e indiretti) e un fatturato annuo di 70 milioni di euro, circa il 9% dei ricavi derivanoi proprio dal business negli Usa. Mentre la Russia, che partecipava al fatturato con un cobtributo di circa il 4% ma in crescita, in pochi anni è calata del 70 per cento. Colpa della svalutazione del rublo e di un prodotto di gamma alta divenuto, proprio per fattori monetari, meno accessibile.
Una produzione 100% “Made in Italy” presente comunque in una ventina di Paesi ma non sempre i più vicini. «Abbiamo cominciato ad esportare in Germania – ha aggiunto ancora Mainardi – da meno di un mese. E vogliamo consolidarci in Fiunlandia, Norvegia, Repubblica Ceca. Certo, parliamo di un prodotto dove c’è non solo design ma anche molta tecnologia e domotica. Elementi che nella fascia alta della clientela asiatica ci rendono molto competitivi».