Il Sole 24 Ore

Al via il «Patto per la fabbrica», al centro la questione industrial­e

Boccia: un grande atto di correspons­abilità, si deve rilanciare la questione industrial­e

- Picchio, Pogliotti e Tucci u

Un «patto per la fabbrica» che riporti l’Italia a crescere, rimettendo al centro dell’attenzione la questione industrial­e. Ne hanno parlato per più di quattro ore Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil, prendendo l’impegno di andare avanti su questa sfida che comporta nuove relazioni industrial­i, nell’era della rivoluzion­e digitale, e un progetto di politica economica che renda il paese più competitiv­o. Una volontà che è stata messa nero su bianco in un comunicato congiunto in cui si individuan­o i contenuti del «patto per la fabrica» e la volontà di proseguire il confronto; fissato a metà gennaio il prossimo incontro. Tra i capitoli portanti spiccano interventi organici su innovazion­e, formazione, conoscenza, giovani e Mezzogiorn­o. Boccia ha parlato di «grande atto di correspons­abilità». Per la Camusso «è l’avvio di un percorso».

p Un “patto per la fabbrica” che riporti l’Italia a crescere. Rimettendo al centro dell’attenzione la questione industrial­e. Ne hanno parlato per più di quattro ore Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil, prendendo l’impegno di andare avanti su questa sfida che comporta nuove relazioni industrial­i, nell’era della rivoluzion­e di- gitale, e un progetto di politica economica che renda il Paese più competitiv­o. Una volontà messa nero su bianco in un comunicato congiunto in cui si individuan­o i contenuti del “patto per la fabbrica” e la volontà di proseguire il confronto.

È un percorso che ieri ha preso il via e che rafforza il clima di dialogo tra le parti sociali e il loro ruolo, specie in questa fase del Paese. La data di ieri era stata fissata a metà novembre, senza immaginare di ritrovarsi in una situazione politica così complessa. Ed è proprio a questa che si riferiscon­o le prime parole del comunicato :« In un momento di crisi politica e istituzion­ale le partis i sono viste per confrontar­si e condivider­e le rispettive analisi sulla situazione economica e sulle misure possibili per rimettere in moto la crescita, gli investimen­ti, l’occupazion­e».

Un« grande atto di correspons­abilità », l’ ha definito Vincenzo Boccia .« In un momento delicato che vive il Paese dal punto di vista economico e istituzion­ale le parti sociali determinan­o una volontà di coesione e di capacità di proposta. Abbiamo costruito un percorso per riempire di contenuti il “patto per la fabbrica”, che significa riportare all’attenzione del Paese la questione industrial­e e costruire una politica economica per un’industria competitiv­a e un’idea di crescita», ha continuato il presidente di Confindust­ria. La crescita rappresent­a la «precondizi­one per eliminare disuguagli­anze e povertà». Va realizzato quel «vircolo virtuoso dell’economia» che comporta più investimen­ti, più occupazion­e, più salari, più doman- da interna. Nella seconda metà di gennaio, ha annunciato il presidente di Confindust­ria, ci sarà un secondo incontro politico per «conoscere e valutare» le proposte che nel frattempo saranno maturate.

«È l’avvio di un percorso. Abbiamo fatto una discussion­e importante per capire cosa voglia dire patto perla fabbrica. S esi ha l’ ambizione di costruire una politica per l’innovazion­e non lo si fa in due minuti», ha commentato la numero uno della Cgil, Susanna Ca musso. Un incontro« positivo» per Annamaria Fu rlan,leaderd ella Cisl :« Abbiamo analizzato­la situazione industrial­e del paese e l’assoluto bisogno di rimettere al centro una cultura industrial­e». L’appuntamen­to politico tra leader che ci sarà a gennaio «sarà l’occasione in cui raccoglier­e le tanti condivisio­ni che abbiamo e confrontar­ci sui nodi da sciogliere ». Anche per il segretario generale della Uil si tratta di una «partenza positi- va. Dovremmo far riprendere la crescita e la produttivi­tà, con particolar­e riguardo per il Mezzogiorn­o».

C’è il Mezzogiorn­o, infatti, tra i contenuti del “patto per la fabbrica” elencati nel comunicato, per i quali si chiede un «intervento organico», insieme all’innovazion­e, formazione, conoscenza e giovani. Le parti sociali hanno concordato sulla «necessità di sostenere un’idea di politica economica e industrial­e nazionale che dia forza alla competitiv­ità delle imprese e impulso alla crescita occupazion­ale». Per raggiunger­e questo obiettivo si è deciso di proseguire il confronto sui temi del welfare, della bilaterali­tà, del riordino della rappresent­anza e dei perimetri contrattua­li. «Temi - è scritto nel testo - che contribuir­anno a definire un quadro organico e propedeuti­co alla discussion­e suo ruolo della contrattaz­ione, che dovrà essere di riferiment­o in futuro». Inoltre è stata sollecitat­a l’attuazione dell’accordo del primo settembre sulla gestione delle crisi aziendali.

Il perimetro del confronto, ha spiegato ancora Boccia, «è chiaro. Comincerem­o a confrontar­ci su questo argomento e le relazioni industrial­i saranno una conseguenz­a della condivisio­ne. Speriamo che ciò accada, nell’idea di industria del futuro che vogliamo realizzare».

Boccia aveva annunciato martedì che a gennaio Confindust­ria presenterà un’agenda di medio termine con proposte articolate di politica economica: sono due cose diverse, ha spiegato ieri riferendos­i al patto, «ma con punti di grande convergenz­a che vedremo di costruire insieme anche a Cgil, Cisl e Uil».

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I rappresent­anti di Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil durante l’incontro di ieri
Il tavolo. I rappresent­anti di Confindust­ria, Cgil, Cisl e Uil durante l’incontro di ieri

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