Disgelo tra il Colle e il segretario Pd Più opzioni sul tavolo
pDopo le tensioni dei giorni scorsi, quel braccio di ferro sul voto a febbraio ignorando il passaggio di rifare una nuova legge elettorale, i rapporti tra Renzi e il Colle tornano distesi. Il colloquio di ieri sera quando il leader Pd è andato da Sergio Mattarella per rassegnare le dimissioni, è stato all’insegna del chiarimento degli equivoci. Una chiacchierata lunga e cordiale in cui Renzi avrebbe detto i suoi timori e le sue diffidenze. E il capo dello Stato precisato che l’altolà sul voto e sulla legge elettorale era rivolto a tutti e non solo a Renzi. In questa conversazione spesso è saltato fuori il nome di Dario Franceschini anche per il suo rapporto con il Colle. Insomma, alla fine il premier dimissionario è apparso rasserenato dalle parole del capo dello Stato, ha fatto marcia indietro sul voto a febbraio e ha assunto una posizione più responsabile e aperta sul governo di scopo, la vera carta che potrebbe portare alla fine di questa crisi.
Crisi che si apre questa sera alle 18 al Quirinale con l’avvio delle consultazioni. Sergio Mattarella ha preso atto della posizione del Pd di provare a verificare la disponibilità degli altri partiti su un Governo istituzionale “di tutti” e alla fine sarà ascoltata la delegazione del Pd con la formazione indicata da Renzi nella direzione. Quello sarà il primo giro di consultazioni e si vedrà a quale esito porterà. Probabilmente sarà necessario un altro giro se il Colle non troverà margini per compiere già una scelta. Ma nessuno al Quirinale è in grado di pre-confenzionare soluzioni, soprattutto perché all’inizio di una crisi molte posizioni dei partiti sono più tattiche che di sostanza.
Il calendario del Colle prevede che oggi sarà la giornata delle cariche istituzionali: verranno ascoltati i presidenti di Camera e Senato e il presidentre emerito Giorgio Napolitano. Poi nelle giornate seguenti sarà il turno dei gruppi misti e poi dei partiti. I 5 Stelle non avranno in delegazione Grillo, il giro si concluderà sabato con il Pd.
Intanto il capo dello Stato ha preso atto delle dimissioni di Renzi rese alle 19 di ieri sera. Un gesto accompagnato dal comunicato di rito del Quirinale. «Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il presidente del Consiglio dei ministri, dottor Matteo Renzi, il quale, essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di bilancio, ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti». A comunicarlo è il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.