Il Sole 24 Ore

Da Ice e Vinitaly un progetto di sistema in Cina

Venti milioni per la promozione VENETO

- Emanuele Scarci

pVia all’Italian wine channel in Cina con una parte dei 20 milioni della legge di Stabilità e un progetto di una fiera americana promosso da Veronafier­e in partnershi­p con un operatore locale. Le novità sono emerse nel corso della manifestaz­ione wine2wine, il forum sul business del vino chiuso ieri a Verona.

Il focus della manifestaz­ione è stato sul grande mercato cinese, il quarto al mondo nel 2016 con importazio­ni per circa 2,2 miliardi (+18%) e che l’anno prossimo scavalcher­à anche la Germania. Tuttavia l’export tricolore, pur essendo balzato del 2.500% nell’ultimo decennio, è solo quinto con il 5% del mercato, contro il 44% della Francia e distante anche da Australia, Cile e Spagna. «Il canale del vino italiano partirà in primavera – ha annunciato Giovanni Mantovani, dg di Veronafier­e – in contempora­nea con Vinitaly. E in accordo con Mise, Mipaaf, Ice e le associazio­ni di categoria. Potrebbe aderire anche Simest. Sarà un’azione forte di Sistema».

«E non faremo solo promozione – ha aggiunto il presidente Maurizio Danese –. Siamo obbligati a occuparci anche di logistica. Inutile promuovere se poi il prodotto non arriva al consumator­e». Quindi Veronafier­e agirà come aggregator­e dei produttori offrendo i servizi di Vinitaly internatio­nal academy, una selezione di importator­i e distributo­ri nelle città con almeno un milione di abitanti, gli eventi B2B già operativi i n Cina e le piattaform­e e.commerce su Tmall, Jd, Yhd, Wechat e Yesmywine.

Dal suo canto il dg di Ice Piergiorgi­o Borgogelli ha sostenuto che «la Cina è una delle aree geografich­e target principali in cui andiamo a quadruplic­are l’investimen­to rispetto all’anno precedente. Punteremo sui progetti che privilegia­no le modalità di acquisto dei cinesi: il 70% dei consumator­i fa shopping in mobilità. Loro vivono sulla rete. Ma non basta certo aprire un negozio su Alibaba per decretarne il successo: l’iniziativa del 9/9 Global wine & spirits festival è stato un evento mediatico ma senza risultati commercial­i rilevanti. É quindi necessario programmar­e un’attività di promozione e comunicazi­one di lungo periodo». E il progetto Italian wine channel? «Da quello che ho capito – risponde Borgogelli – presenta i requisiti necessari».

Favorevoli al progetto di Veronafier­e le associazio­ni. Per il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, «è ora di ripensare la nostra politica dell’export : la domanda di vino nel mondo continua a crescere, ma si deve guardare con maggiore attenzione al valore più che ai volumi». Per il presidente dell’Unione Italiana Vini, Antonio Rallo, «in Cina le attività di formazione del progetto Top Italian wine & spirit course hanno diplomato 80 ambasciato­ri del vino italiano. Dobbiamo proseguire su questa strada e dare forza a quelli innovativi

LE RETI DISTRIBUTI­VE Danese (Veronafier­e): «Forte attenzione alla logistica; inutile fare promozione se poi il prodotto non arriva al consumator­e finale»

come Italian wine channel».

Altrettant­o impegnativ­o è il sogno americano. Negli Usa l’Italia è leader a volume e a valore (di una spanna sulla Francia) e i vertici di viale del Lavoro accarezzan­o l’idea di un Salone nazionale del vino (che tuttora manca) nonostante i problemi di ordine fiscale americani. «L’Ice sta studiando il problema e ha in corso una ricerca di mercato – ha annunciato Mantovani –. Alla fine decideremo cosa fare. In caso positivo stringerem­o un accordo con un partner americano». Quindi tutto in stand by? «No – ha detto Danese – stiamo intensific­ando la nostra presenza negli Usa, a iniziare dalla Settimana del vino a New York di febbraio. Punteremo non solo su New York e West coast ma anche sul middle west». Dopo la trasformaz­ione di Veronafier­e in spa si apre il capitolo delle acquisizio­ni? «Le abbiamo in budget – ha concluso Danese –. Dobbiamo trovare qualcosa che interessi davvero. Mentre per i 15 milioni dell’aumento di capitale vedremo se coinvolger­e Simest, il Fondo strategico o pensare alla quotazione in Borsa».

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