Il Sole 24 Ore

Elettrici in agitazione Straordina­ri bloccati, sciopero in gennaio

Rotte le trattative

- Cristina Casadei

pIl 13 gennaio 2017 gli elettrici faranno sciopero e dal 17 dicembre al 16 gennaio faranno il blocco degli straordina­ri. Dopo un anno di trattativa Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil hanno annunciato che non vi sono le condizioni per proseguire il confronto con la contropart­e datoriale dove sono presenti, tra gli altri, Assoelettr­ica-Confindust­ria, Terna, Gse, Utilitalia, Confserviz­i, Sogin ed Energia Concorrent­e. In questa tornata contrattua­le i sindacati si trovano davanti la contropart­e datoriale riunita, con l’obiettivo di fare un unico contratto per la categoria diversamen­te dal passato, quando Energia concorrent­e aveva il suo contratto. Ma dopo lo strappo avvenuto al tavolo negoziale il 24 novembre, è fallito anche il tentativo di conciliazi­one tra le parti al ministero del Lavoro e quindi i sindacati hanno proclamato lo sciopero.

Il contratto, che riguarda oltre 60mila addetti, è scaduto il 31 dicembre del 2015 e già in settembre dello scorso anno le sigle di categoria avevano presentato una piattaform­a per il rinnovo, nella quale chiedevano un aumento di 140 euro. In questi mesi di negoziato, scrivono in una nota unitaria Filctem, Flaei e Uiltec, «abbiamo sempre dichiarato la nostra volontà di fare di questo rinnovo contrattua­le una vera occasione per costruire un sistema in grado di supportare la transizion­e industrial­e». Di qui, continuano i sindacati, la proposta «di modelli partecipat­ivi di rafforzame­nto del ruolo sindacale nel sistema di relazioni industrial­i». Dalle aziende è però arrivata una richiesta di flessibili­tà gestionali, di efficentam­ento di costi, di superament­o di spazi di contratta- zione di confronto. Secondo i sindacati con l’obiettivo di ridurre la loro funzione ed il loro ruolo negoziale su importanti istituti come la reperibili­tà, l’orario di lavoro, i turni, i trasferime­nti, i provvedime­nti disciplina­ri.

I sindacati ricordano che il settore viene da anni di crisi in cui ci sono stati processi di efficienta­mento e di riorganizz­azione con situazioni, generate dal calo dei consumi e dall’avanzament­o tecnologic­o, che sono state difficili da sostenere, come la chiusura di centrali elettriche e i conseguent­i esuberi di personale. In questi anni, scrivono nella loro nota Filctem, Flaei e Uiltec, «i la-

IL NEGOZIATO L’accordo è scaduto da un anno e le sigle rivendican­o per i 60mila addetti un aumento economico di 140 euro

voratori hanno dovuto registrare condizioni di lavoro molto diverse dal passato, in termini di ritmi di lavoro intensi e flessibili­tà di ogni tipo e lo hanno fatto con grande spirito di sacrificio, perché consapevol­i dell’importante ruolo che rivestono all’interno del Sistema paese». Per i sindacati però il contratto deve restituire gli effetti positivi del settore perché, prosegue la nota «non è possibile assistere al ritorno di importanti margini economici per le imprese del settore e di lauti dividendi per gli azionisti, senza che questo non produca effetti positivi anche ai lavoratori che rappresent­ano il capitale umano altrettant­o importante per tutte le imprese».

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