Europarlamento, Tajani candidato alla presidenza
pA un mese o poco più dall’elezione del prossimo presidente del Parlamento europeo si precisano le candidature. Ieri si è lanciato nella battaglia il popolare Antonio Tajani, ex commissario all’Industria e attuale vice presidente dell’assemblea. Affronterà nella selezione del centro-destra il francese Alain Lamassaoure, l’irlandese Mairead McGuinness e lo sloveno Alojz Peterle. I Popolari sceglie- ranno il loro candidato il 13 dicembre, in vista di un voto in plenaria previsto il 17 gennaio.
In una lettera di candidatura, il vice presidente Tajani, 63 anni, ha spiegato che il Parlamento deve meglio controllare la Commissione. «Dobbiamo assicurarci che l’Unione europea non sia percepita come un apparato burocratico, ma come un progetto politico basato su valori comuni». Sul fronte opposto, i Socialisti hanno già scelto quale loro candidato alla presidenza del Parlamento Gianni Pittella, che ieri ha definito Tajani «una persona degna di sti- ma e di rispetto».
L’elezione di un nuovo presidente è necessaria dopo che il socialista Martin Schulz ha annunciato le sue dimissioni per candidarsi alle legislative in Germania. In teoria, un accordo non detto prevede che il prossimo presidente sia un popolare. I Socialisti rifiutano questa evenienza, notando che così facendo le tre istituzioni comunitarie – oltre al Parlamento, anche il Consiglio e la Commis- sione – sarebbero guidate da un esponente del centro-destra.
Ieri Pittella ha spiegato che l’alleanza socialista-popolare che ha retto il Parlamento finora è terminata. La partita, almeno in questo momento, è quindi molto aperta. Spiegava sempre ieri un esponente parlamentare: «Con l’uscita di scena del presidente francese François Hollande e la sconfitta del premier italiano Matteo Renzi nel referendum di domenica, la scelta sarà molto probabilmente interna al Parlamento e non potrà considerare eventuali cambiamenti alla guida delle altre istituzioni».
Il gioco delle alleanze è incerto. Non si può escludere che un liberale (l’ex premier belga Guy Verhofstadt?) si riveli la personalità di compromesso. Le regole prevedono che nei primi tre turni sia necessario avere il 50% più uno dei voti. Nella quarta tornata si affrontano i due candidati più votati alla terza votazione; vince chi raccoglie il maggior numero di suffragi. Intanto, Eleonora Forenza, 40 anni, è diventata ieri la candidata della Sinistra unita europea (Gue) alla presidenza del Parlamento.
LE REGOLE Secondo la prassi, a Schulz (Pse) dovrebbe succedere un popolare. A quel punto però le tre istituzioni Ue sarebbero guidate tutte dal centrodestra