Piccoli editori crescono, nuovi Saloni nascono
Crescono e danno un contributo non secondario al panorama editoriale italiano. Anzi, nella realtà che li rappresenta – Più Libri Più Liberi, in corso a Roma fino a domenica, un unicum nel panorama internazionale delle fiere dedicate al libro – possono già permettersi di confrontarsi con realtà grandi e portare (come accade nella rete di saloni Aldus) un’esperienza notevole.
Prima di tutto i dati: i piccoli editori (intendendo con questa definizione quei marchi editoriali indipendenti con un venduto a prezzo di copertina sotto i 16milioni di euro annui), registrano per il libro di carta nei canali trade (librerie, librerie online, al netto di Amazon, e grande distribuzione) andamenti opposti a quelli del mercato generale, confermando performance positive sia per fatturato (valore) che per numero di copie (volume). Il mercato generale del libro fa segnare un debole incremento del fatturato e un calo per copie vendute. La grande distribuzione è in sofferenza: i primi 10 mesi dell’anno evidenziano un +0,2% a valore e un -3,2% a volume secondo i dati di Nielsen. La fiction straniera, che resta il genere più venduto in Italia, cala: 1 libro su 4 di quelli venduti in Italia nel 2015 apparteneva a questo genere, quest’anno la percentuale scende un po’. I piccoli editori nel 2016 emergono nettamente: fanno registrare infatti un +7,6% a valore e un +5,9% a copie (la media è +1,9% a fatturato e -0,8% a copie). Crescono un po’ in tutti i settori, la fiction italiana (+16,4% a copie e +18,3% a fatturato) e straniera (+13,2% a copie e +19,3% a fatturato). L’unico segmento che diminuisce, a sorpresa, è quello dei bambini e ragazzi (-1,2% a copie e -1,6% a fatturato).
«In Italia i lettori non crescono ma maturano, differenziando i propri gusti e le proprie scelte. E, dentro la crisi, i piccoli editori sanno differenziare la qualità», ha sottolineato Antonio Monaco, presidente del gruppo Piccoli editori di Aie. «Sanno tirare fuori novità, segmenti, formule, specializzazioni e nicchie innovative. Per questo oggi sanno interpretare il mercato meglio dei grandi editori e crescono molto più della media del mercato».
E, nello stesso contenitore della Fiera, presentazione ufficiale per Tempo di libri, il Salone del libro di Milano, che sarà la principale novità del mercato editoriale 2017. Si riparte, naturalmente, dall’alfabeto, da ventisei lettere più una @, che faranno da bussola alla struttura del programma, la prima edizione della fiera dell’editoria italiana (a Rho dal 19 al 23 aprile 2017).
«Questa è la trama, l’ordito lo mettono gli editori: 26 lettere con 26 temi che si coniugano. Le lettere serviranno a descrivere il mondo e quindi a raccontarlo e a giudicarlo molto meno» ha spiegato Chiara Valerio, curatrice del programma generale che ha dato qualche anticipazione del programma di “Tempo di libri” nel giorno d’inaugurazione della Fiera Più Libri più liberi. Con lei gli altri tre curatori del programma: Pierdomenico Baccalario per il programma 0-18, Nina Klein per il digitale e Giovanni Peresson per il professionale, che sono parte del Comitato scientifico coordinato da Renata Gorgani. Particolare attenzione sarà riservata ai più giovani con una serie di iniziative che coinvolgeranno i bambini in età prescolare, con la partnership siglata fra Aie e Nati per leggere, oltre agli allievi delle scuolep rimarie e secondarie, gliyoungadults, fino al mondo dell’università con l’avvio di master in editoria. «Lavoreremo con le scuole a partire da gennaio. Gli insegnanti coinvolti sono 60 mila» ha sottolineato Baccalario, e «abbiamo siglato un accordo con il festival Lucca Comics & Games, dove c’è voglia di esaltare il talento».
Nello spirito di sviluppo della Fiera lungo l’intero arco dell’anno, il 12 gennaio 2017 ci sarà un’anteprima di “Tempo di libri” a Milano con la sociologa turca Pinar Selek che parlerà del libro Il mandarino meraviglioso (Keller) della scrittrice e giornalista turca Asli Erdogan e dei problemi della libertà di stampa.