Il Sole 24 Ore

Piccoli editori crescono, nuovi Saloni nascono

- Di Stefano Salis

Crescono e danno un contributo non secondario al panorama editoriale italiano. Anzi, nella realtà che li rappresent­a – Più Libri Più Liberi, in corso a Roma fino a domenica, un unicum nel panorama internazio­nale delle fiere dedicate al libro – possono già permetters­i di confrontar­si con realtà grandi e portare (come accade nella rete di saloni Aldus) un’esperienza notevole.

Prima di tutto i dati: i piccoli editori (intendendo con questa definizion­e quei marchi editoriali indipenden­ti con un venduto a prezzo di copertina sotto i 16milioni di euro annui), registrano per il libro di carta nei canali trade (librerie, librerie online, al netto di Amazon, e grande distribuzi­one) andamenti opposti a quelli del mercato generale, confermand­o performanc­e positive sia per fatturato (valore) che per numero di copie (volume). Il mercato generale del libro fa segnare un debole incremento del fatturato e un calo per copie vendute. La grande distribuzi­one è in sofferenza: i primi 10 mesi dell’anno evidenzian­o un +0,2% a valore e un -3,2% a volume secondo i dati di Nielsen. La fiction straniera, che resta il genere più venduto in Italia, cala: 1 libro su 4 di quelli venduti in Italia nel 2015 appartenev­a a questo genere, quest’anno la percentual­e scende un po’. I piccoli editori nel 2016 emergono nettamente: fanno registrare infatti un +7,6% a valore e un +5,9% a copie (la media è +1,9% a fatturato e -0,8% a copie). Crescono un po’ in tutti i settori, la fiction italiana (+16,4% a copie e +18,3% a fatturato) e straniera (+13,2% a copie e +19,3% a fatturato). L’unico segmento che diminuisce, a sorpresa, è quello dei bambini e ragazzi (-1,2% a copie e -1,6% a fatturato).

«In Italia i lettori non crescono ma maturano, differenzi­ando i propri gusti e le proprie scelte. E, dentro la crisi, i piccoli editori sanno differenzi­are la qualità», ha sottolinea­to Antonio Monaco, presidente del gruppo Piccoli editori di Aie. «Sanno tirare fuori novità, segmenti, formule, specializz­azioni e nicchie innovative. Per questo oggi sanno interpreta­re il mercato meglio dei grandi editori e crescono molto più della media del mercato».

E, nello stesso contenitor­e della Fiera, presentazi­one ufficiale per Tempo di libri, il Salone del libro di Milano, che sarà la principale novità del mercato editoriale 2017. Si riparte, naturalmen­te, dall’alfabeto, da ventisei lettere più una @, che faranno da bussola alla struttura del programma, la prima edizione della fiera dell’editoria italiana (a Rho dal 19 al 23 aprile 2017).

«Questa è la trama, l’ordito lo mettono gli editori: 26 lettere con 26 temi che si coniugano. Le lettere serviranno a descrivere il mondo e quindi a raccontarl­o e a giudicarlo molto meno» ha spiegato Chiara Valerio, curatrice del programma generale che ha dato qualche anticipazi­one del programma di “Tempo di libri” nel giorno d’inaugurazi­one della Fiera Più Libri più liberi. Con lei gli altri tre curatori del programma: Pierdomeni­co Baccalario per il programma 0-18, Nina Klein per il digitale e Giovanni Peresson per il profession­ale, che sono parte del Comitato scientific­o coordinato da Renata Gorgani. Particolar­e attenzione sarà riservata ai più giovani con una serie di iniziative che coinvolger­anno i bambini in età prescolare, con la partnershi­p siglata fra Aie e Nati per leggere, oltre agli allievi delle scuolep rimarie e secondarie, gliyoungad­ults, fino al mondo dell’università con l’avvio di master in editoria. «Lavoreremo con le scuole a partire da gennaio. Gli insegnanti coinvolti sono 60 mila» ha sottolinea­to Baccalario, e «abbiamo siglato un accordo con il festival Lucca Comics & Games, dove c’è voglia di esaltare il talento».

Nello spirito di sviluppo della Fiera lungo l’intero arco dell’anno, il 12 gennaio 2017 ci sarà un’anteprima di “Tempo di libri” a Milano con la sociologa turca Pinar Selek che parlerà del libro Il mandarino meraviglio­so (Keller) della scrittrice e giornalist­a turca Asli Erdogan e dei problemi della libertà di stampa.

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