Il Sole 24 Ore

Piano B pronto e «congelato», possibili misure nel week-end

I tecnici dei minister i hanno r icevuto un pr imo «allerta» per sabato

- Giorgio Santilli u

pNon ci sono conferme ufficiali né convocazio­ni. Ma i tecnici dei ministeri hanno ricevuto un primo «allerta» per una ipotesi di Consiglio dei ministri per sabato pomeriggio. Oggetto, il «piano B» del governo per creare il quadro normativo necessario a un intervento del Tesoro nelle banche. Il dossier sostanzial­mente è pronto e c’è anche un accordo di massi- ma con Bruxelles, ma è stato messo in stand by, perché si esperirann­o fino alla fine tutti i tentativi di portare avanti il «piano A» con le opzioni di mercato. La questione è effettivam­ente delicata anche sul piano istituzion­ale perché il tema della ricapitali­zzazione cade esattament­e a cavallo fra il vecchio e il nuovo governo.

pI tecnici dei ministeri che contano hanno ricevuto un primo «allerta» per una ipotesi di Consiglio dei ministri per sabato pomeriggio. Ovviamente non ci sono conferme ufficiali né convocazio­ni né, tanto meno, ordini del giorno. Impossibil­e dire a ieri, quindi, se si stesse ipotizzand­o una decisione sul «piano B» del governo per creare il quadro normativo necessario a un intervento del Tesoro nelle banche. Vale, per ora, quello che abbiamo scritto sul giornale da lunedì a ieri: quel piano sostanzial­mente è pronto e c’è anche un accordo di massima con Bruxelles, ma è stato messo in stand by, perché si esperirann­o fino alla fine tutti i tentativi di portare avanti il «piano A» con le opzioni di mercato. Un passaggio importante è, anzitutto, quello di un possibile rinvio delle scadenze poste da Bce per la ricapitali­zzazione. Se i tempi dovessero slittare, verrebbe meno anche l’urgenza di varare un decreto di questa portata in una condizione di gestione di ordinaria amministra­zione.

Qui il problema non riguarda solo la contrariet­à espressa anche in passato dal presidente del Consiglio a un’ipotesi di capitalizz­azione pubblica, tanto più se collegata a effetti di burden sharing destinati a penalizzar­e comunque una fetta di investitor­i. La questione qui è effettivam­ente delicata anche sul piano istituzion­ale perché il tema della ricapitali­zzazione - privata se funziona il «piano A», pubblica se serve il «piano B» - cade esattament­e a cavallo fra il vecchio e il nuovo governo. Sabato il presidente della Repubblica potrebbe già affidare l’incarico ed è normale, quindi, che il governo voglia astenersi da una misura tanto delicata. Tanto più se il clima sui mercati continuass­e a essere questo fino a fine settimana.

Ovviamente l’ipotesi di un intervento urgente resta sul tavolo qualora maturasse il disimpegno degli investitor­i che si stanno impegnando sul «piano A». Ed è possibile che fra Palazzo Chigi e Mef si faccia un punto della situazione a ridosso del week end. Per decidere se sia il caso di tirare fuori dal cassetto il «piano B».

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