Il paradosso di Mps: vola in Borsa ma le azioni rischiano l’azzeramento
Alzi la mani chi acquisterebbe, con atto notarile e con soldi veri, un castello di sabbia in riva al mare. Oppure il vapore di un bagno turco. Ieri, sul Monte dei Paschi, è accaduto qualcosa che ha un sapore altrettanto paradossale: il titolo della banca senese è volato del 10,79% in Borsa, sulla scommessa - si legge nei vari commenti - che lo Stato intervenga e salvi la baracca. Il problema è che se lo Stato interviene, come scommette la Borsa, è possibile (non certo, dipende da come avverrà l’intervento) che le azioni vengano azzerate. Perché dunque, di fronte a un tale rischio, ieri c’è stata la corsa a comprare azioni Mps?
Nelle sale operative circolano due ipotesi. La prima è che qualcuno scommetta su un intervento statale senza burden sharing (cioè senza azzeramento delle azioni): in effetti tra le ultime indiscrezioni c’è anche questa e l’azzeramento delle azioni non è affatto scontato. La trattativa con Bruxelles verte proprio su questo. Ma il rischio resta comunque elevato: chi ieri ha comprato con questa idea, sta insomma giocando col fuoco.
La seconda ipotesi riguarda invece il comportamento di chi fa speculazione ribassista. Sebbene su Mps la Consob abbia vietato di aumentare le posizioni ribassiste dalla scorsa estate, ce ne sono tante in essere da prima del divieto. Chi scommette sul ribasso di un titolo, solitamente si comporta così: si fa prestare le azioni da un broker e le vende in Borsa, poi - quando decide che il titolo è sceso abbastanza e vuole chiudere la speculazione - ricompra il titolo in Borsa e lo consegna al broker che gliel’aveva prestato. Nelle situazioni simili a quella di Mps, spesso le azioni vengono ricomprate dai ribassisti in occasione dell’aumento di capitale. Ma questa volta è probabile che l’aumento non si farà e, in cambio, interverrà lo Stato. Ecco dunque che l’esercito dei ribassisti rischia, qualora le azioni venissero davvero azzerate, di non avere più la possibilità di ricomprarle per consegnarle al broker. Per evitare questo rischio, dunque, l’unica soluzione sarebbe di comprare prima: questo potrebbe spiegare la corsa all’acquisto di ieri. (My.L.)