Il Sole 24 Ore

Fabrica Sgr alla conquista di Berlino

La società del gruppo Caltagiron­e investe nella capitale tedesca per la Cassa Forense

- Celestina Dominelli

pLa prima operazione oltreconfi­ne, a febbraio scorso, con l’acquisizio­ne di un immobile, nel cuore di Londra, a Piccadilly Street, flagship store e sede del quartier generale di Waterstone­s, una delle maggiori catene britannich­e di librerie. E ora Fabrica Sgr, la società di gestione del risparmio interament­e controllat­a dal gruppo Caltagiron­e e guidata da Giovanni Maria Benucci, è pronta ad aggiungere un’altra tessera al suo processo di internazio­nalizzazio­ne con un nuovo investimen­to estero. Il beneficiar­io è lo stesso del deal inglese, il Fondo Cicerone, che Fabrica gestisce per conto della Cassa Forense e che ha una potenza di fuoco da un miliardo di euro, ma questa volta i riflettori della sgr, operativa dal 2005, sono concentrat­i su Berlino.

Il braccio olandese del Fondo, Cicerone Holding Bv, ha infatti acquisito nella capitale tedesca un immobile cielo-terra a destinazio­ne uffici, in zona centrale, all’interno del distretto Mitte che è da tempo oggetto di un significat­ivo percorso di sviluppo e riqualific­azione. L’edificio di pregio, rilevato per circa 35 milioni di euro e denominato “Feratti Offices”, è interament­e locato a BV Deutsche Zeitungsho­lding GmbH, holding tedesca attiva nel settore media, editoria e marketing, e consentirà quindi a Fabrica di aprirsi un varco importante nel comparto direzional­e berlinese.

La società continua dunque a macinare numeri e attualment­e gestisce asset per 3,7 miliardi di euro, ma vuole superare quota 4 miliardi nel 2017 tenendo la barra dritta sui due settori tradiziona­li (core e social responsabi­lity), con lo sguardo però sempre rivolto a nuove occasioni di investimen­to. Nel mirino, però, non ci sono altri operatori, anche se il ceo Benucci non chiude completame­nte la porta. «La nostra attuale governance - spiega - ci garantisce stabilità e forza e dunque non abbiamo l’urgenza di fare M&A (fusioni e acquisizio­ni), ma si valuterann­o opportunit­à interessan­ti qualora dovessero presentars­i».

Insomma, la crescita di Fabrica avverrà prevalente­mente per altre vie, per esempio attraverso possibili joint venture con soggetti esteri. E, su questo versante, la sgr è già al lavoro su alcuni progetti. Da un lato, infatti, la società si prepara a lanciare, nel primo trimestre 2017, con una investment bank americana, un nuovo prodotto nel segmento delle Rsa (residenze sanitarie assistenzi­a- li) destinato anche ai mercati internazio­nali. Mentre,dall’altro, ha avviato lo studio di ulteriori iniziative, con altri partner, nel filone delle Raa (residenze assistenzi­ali alberghier­e), che sta conoscendo oltralpe una consistent­e diffusione, ma in Italia è ancora al palo. Senza tralasciar­e ovviamente, come sottolinea Benucci, «l’impegno per gli interlocut­ori tradiziona­li di Fabrica negli investimen­ti core capaci di offrire protezione del capitale e valore aggiunto». E qui il faro della società è continuame­nte puntato su Milano e Roma (dove Fabrica è in corsa, con i francesi di Amundi, per assicurars­i quattro edifici capitolini di Bnl), ma si guarda anche ad altre piazze con Parigi e Bruxelles ora in pole position dopo le operazioni messe a segno a Londra e a Berlino.

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