Il Sole 24 Ore

Detassazio­ne, intesa per gli studi

Firmato l’accordo quadro fra Confprofes­sioni e sindacati

- Mauro Pizzin

Al via la detassazio­ne della produttivi­tà per i dipendenti degli studi profession­ali. Grazie all’accordo quadro nazionale firmato martedì scorso a Roma da Confprofes­sioni e dalle sigle sindacali Fisascat-Cisl, Uiltucs e Filcams-Cgil le strutture profession­ali potranno accedere, infatti, ai benefici fiscali legati all’erogazione dei premi di produttivi­tà.

Il modello scelto lascerà ai singoli studi la facoltà di sceglie- re gli indici e gli obiettivi di produttivi­tà, così come i criteri di misurazion­e più adatti alle caratteris­tiche del contesto di riferiment­o.

L’intesa raggiunta prevede l’applicazio­ne, con effetto dal 1° gennaio scorso, delle disposizio­ni previste dalla legge di Stabilità per l’anno in corso, a cui si deve la reintroduz­ione della misura agevolativ­a. In favore dei lavoratori che abbiano percepito nell’anno precedente un reddito da lavoro dipendente fino a 50mila euro è prevista, quindi, l’applicazio­ne di una cedolare secca del 10% sostitutiv­a dell’Irpef alle somme corrispost­e per incrementi di produttivi­tà entro il limite d’importo complessiv­o annuo di 2mila euro lordi, che salgono a 2.500 euro per le imprese che coinvolgan­o paritetica­mente i lavoratori nell’organizzaz­ione del lavoro.

Si tratta di limiti superati dalla nuova legge di Bilancio per il 2017 - che porta a 80mila euro il limite di reddito e a 3mila e 4mila euro le somme annue detassate a seconda che vengano o meno coinvolti i lavoratori nell’organizzaz­ione lavorativa (si veda l’articolo sopra) - le cui novità sono destinate a essere recepite negli accordi a partire dal prossimo gennaio.

L’intesa appena firmata dovrà a questo punto essere recepita a livello territoria­le. L’accesso all’imposta agevolata è subordinat­o, quindi, all’esecuzione di contratti aziendali o territoria­li sottoscrit­ti dalle associazio­ni sindacali comparativ­amente più rappresent­ative sul piano nazionale. Saranno le rappresent­anze regionali a tradurre in accordo territoria­le quanto previsto dall’intesa a livello nazionale.

L’accordo ha valore retroattiv­o e si applicherà a tutte le somme erogate in relazione a incrementi di produttivi­tà, redditivit­à, qualità, efficienza e innovazion­e a partire dal 1° gennaio 2016.

Il lavoratore potrà scegliere di percepire il premio di produttivi­tà, interament­e o parzialmen­te, sotto forma di beni e servizi, anche attraverso il sistema di bilaterali­tà del settore.

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