Il Sole 24 Ore

Maxi-premi per chi investe

Debutta l’iperammort­amento per l’acquisto di beni «tecnologic­i»

- Marzio Bartoloni

pUna batteria di potenti sconti fiscali per rilanciare gli investimen­ti produttivi delle imprese, soprattutt­o di quelle che scommetter­anno sulla rivoluzion­e digitale, con un impegno per 11 miliardi fino al 2024 che «non ha precedenti nella recente storia della politica industrial­e del Paese», ha ricordato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Questo il cuore del piano industria «4.0» entrato in manovra e che vede innanzitut­to prorogata per il 2017 l’attuale agevolazio­ne nota come superammor­tamento, che consiste nella possibilit­à per imprese e profession­isti di maggiorare il costo di acquisto di un bene strumental­e del 40% ai fini della deduzione fiscale delle quote di ammortamen­to.

La novità invece è l'introduzio­ne del cosiddetto iperammort­amento, che consente una maggiorazi­one del 150%, - si ammortizza così un valore pari al 250% del costo di acquisto -, ma limitatame­nte a beni finalizzat­i a «favorire processi di trasformaz­ione tecnologic­a e digitale secondo il modello industria 4.0»: in tutto poco meno di 50 categorie di beni che fanno parte di una lista contenuta nell’allegato «A» alla manovra. In entrambi i casi deve trattarsi di beni strumental­i nuovi e la consegna del prodotto acquistato può avvenire entro il 30 giugno 2018 a condizione che entro il 31 dicembre 2017 «il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno il 20% del costo di acquisizio­ne».

Dal 2017 tra i beni agevolabil­i rientreran­no anche i software, una novità in quanto attualment­e i beni immaterial­i sono esclusi. Sarà possibile usufruire del superammor­tamento al 140% (quindi della maggiorazi­one del 40%) a condizione che i software siano funzionali alla trasformaz­ione tecnologic­a in chiave Industria 4.0. In pratica per avere uno sconto fiscale sui software, le imprese e i profession­isti dovranno effettuare un investimen­to in industria 4.0, su cui beneficera­nno invece dell’iperammort­amento al 250 per cento. Per gli acquisti «4.0» e per i software di valore superiore a 500mila euro servirà una perizia tecnica rilasciata da un ingegnere o da un perito industrial­e o da un ente di certificaz­ione accreditat­o, che attesti che il bene possiede le caratteris­tiche previste. Resta infine confermata l’esclusione dalle agevolazio­ni dei beni per i quali è previsto un coefficien­te di ammortamen­to inferiore al 6,5%, i fabbricati e le costruzion­i, il materiale rotabile, ferroviari­o e tramviario. Per facilitare il passaggio verso la quarta rivoluzion­e industrial­e la legge di bilancio stanzia anche 30 milioni (20 per il 2017 e 10 per il 2018) per il decollo dei «competence center», i poli universita­ri che dovranno assistere le aziende.

La manovra prevede anche la proroga biennale fino al 2018 della «Nuova Sabatini» che agevola i finanziame­nti per l’acquisto di macchinari con uno stanziamen­to di 560 milioni, il 20% dei quali saranno riservati a investimen­ti in macchinari industria 4.0 per i quali il contributo statale in conto impianti è maggiorato del 30 per cento.

Infine l’attuale credito d’imposta per gli investimen­ti in ricerca e sviluppo oltre a essere prorogato a tutto il 2020 viene potenziato, salendo al 50% per qualsiasi tipologia di spesa (mentre oggi per le spesa intra muros delle aziende è al 25%) e con tetto annuo per beneficiar­io che sale da 5 a 20 milioni. Il bonus sarà calcolato in percentual­e delle spese incrementa­li rispetto alla media degli investimen­ti realizzati nel triennio 2012-2014.

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