Il Sole 24 Ore

Iscrizione al nido: il buono non si somma con lo sconto Irpef

- Giovanni Parente

pUn buono di mille euro annui per l’iscrizione all’asilo ni

che però non sarà cumulabile con la detrazione Irpef del 19% per lo stesso tipo di spesa. La legge di bilancio approvata definitiva­mente al Senato contiene diverse misure a sostegno della natalità e della famiglia.

Ma vediamo nel dettaglio. Viene previsto a regime e a partire dal 2017 un buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido (a disposizio­ne ci sono 144 milioni di euro per il 2017, 250 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019, per poi proseguire a regime con l’autorizzaz­ione di complessiv­i 330 milioni di euro annui a partire dal 2020). Si tratta di un’erogazione di mille euro su base annua, corrispost­i in 11 mensilità (all’incirca poco meno di 91 euro mensili) effettuata da parte dell’Inps al genitore che ne faccia richiesta presentand­o documentaz­ione idonea a dimostrare l’iscrizione in strutture pubbliche o private e il pagamento della retta. Questa forma di aiuto sarà concessa ai nuovi nati dal 2016 e potrà essere percepito per un massimo di un triennio in quanto riguarda i bambini da 0 a 3 anni. Il raggio d’azione è stato esteso anche al supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche. Le modalità applicativ­e dovranno essere definite da un Dpcm entro il 31 gennaio. Attenzione, però l’accesso al buono asilo nido preclude la possibilit­à di sfruttare la detrazione fiscale del 19% per le spese documentat­e di iscrizione in asili nido sostenute dai genitori fino a un massimo di 632 euro. Ma non è l’unica preclusion­e. Il nuovo buono, infatti, non è cumulabile con il contributo economico ( voucher asili nido o baby-sitting) già introdotto in sostituzio­ne, anche parziale, del congedo parentale a favore della madre lavoratric­e e rifinanzia­to sia per il 2017 sia per il 2018 tanto per le lavoratric­i dipendenti che per quelle autonome. In questo caso il contributo è di 600 euro mensili per un periodo complessiv­o non superiore a sei mesi (tre mesi se iscritta alla gestione separata e in quota riproporzi­onata se part-time).

Non concorrerà, invece, alla formazione del reddito complessiv­o il premio alla nascita o all’adozione di minore pari a 800 euro che sarà erogato dall’Inps a fronte della richiesta della futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione.

Per quanto riguarda, invece, i neopadri, è confermato anche per il 2017 il congedo obbligator­io di due giorni da sfruttare entro cinque mesi dalla nascita del figlio. Dal 2018, invece, i giorni di congedo salgono a quattro con la possibilit­à ulteriore di un giorno in più a valere sui giorni spettanti alla madre, naturalmen­te qualora i due genitori lo abbiano preventiva­mente concordato.

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