Il Sole 24 Ore

Draghi prolunga il Qe ma lo riduce

Borse in rialzo: Piazza Affari +1,64%, Wall Street ancora record La Bce estende a tutto il 2017 gli acquisti di bond, che da aprile caleranno a 60 miliardi mensili - «Non è un aiuto all’Italia»

- Alessandro Merli

pIl piano Bce su acquisti di titoli di Stato proseguirà per tutto il 2017: una proroga di 9 mesi decisa ad ampia maggioranz­a. Lo ha annunciato il presidente Bce Draghi: cambiano comunque la mole del Qe (da aprile scenderà da 80 a 60 miliardi al mese) e i parametri (possibili operazioni su titoli con rendimenti superiori al -0,40%). «Non è un aiuto all’Italia» ha sottolinea­to Draghi. Positiva la reazione dei mercati: Borse su (Milano +1,64%), ancora record per tutti gli indici a Wall Street.

pL’Italia dovrà fare le riforme economiche qualunque sia l’esito della crisi politica di questi giorni, ha sostenuto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha evitato di entrare in commenti specifici sulla situazione del sistema bancario italiano, ma è sembrato escludere un intervento del fondo salva-Stati europeo Esm.

«Le debolezze del sistema bancario italiano e dell’Italia sussistono da molto tempo – ha detto Draghi in conferenza stampa al termine delle riunione del consiglio della Bce – Quindi devono essere affrontate. Sono fiducioso che il Governo sa quali sono e che saranno affrontate». L’esito del referendum italiano, così come il voto britannico per l’uscita dall’Unione europea, la cosiddetta Brexit, e le elezioni presidenzi­ali americane hanno provocato nei mercati finanziari una reazione molto meno forte di quella che ci si aspettava, ha osservato il banchiere centrale, anche se, nel caso della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, gli effetti si vedranno nel medio-lungo termine, ha detto.

È vero che ci troviamo in una situazione di «incertezza politica dominante», ha osservato, ma in cui ci sarà in Europa un calendario elettorale molto fitto (nel 2017 si vota in Francia, Olanda e Germania, oltre, forse, all’Italia), ma i Paesi che devono fare le riforme, ha detto in risposta a una domanda sull’Italia, «devono intraprend­erle qualsiasi sia l’incertezza politica generale, perché il modo migliore per questi Paesi per affron- tare quest’incertezza è ricreare la crescita, l’occupazion­e e la creazione di posti di lavoro».

La situazione politica mette sotto pressione anche la situazione delle banche, la più urgente della quali è quella del Monte dei Paschi, che ha presentato alla vigilanza della Bce una richiesta per poter allungare i termini della ricapitali­zzazione oltre la fine di quest’anno. Il caso Mps, che è l’unica banca dell’eurozona ad aver fallito gli stress test condotti dalle autorità europee l’estate scorsa, era oggetto di discussion­e al Consiglio di vigilanza della Bce, riunito ieri e oggi a Francofort­e. Draghi non ha voluto commentare il caso singolo, rimandando alla competenza della vigilanza, che è separata all’interno dell’istituto di Francofort­e, anche se le decisioni finali devono sempre essere ratificate dal consiglio direttivo. Ha sostenuto di «non sapere molto» di una possibile richiesta italiana all’Esm per ottenere fondi per la ricapitali­zzazione delle banche, ma ha citato lo statuto dell’istituzion­e secondo cui il suo intervento è possibile solo in mancanza di alternativ­e con capitali privati o statali o per la rilevanza sistemica delle banche coinvolte.

Dalla situazione delle banche italiane, Draghi non vede pericoli per l’area dell’euro. «Il contesto è molto diverso da quello di cinque anni fa – ha affermato – i mercati finanziari e le istituzion­i sono più forti di allora. I problemi urgenti devono essere affrontati con rapidità. Ma sono contenuti all’interno dei singoli Paesi».

In qualche modo, lo stimolo monetario della Bce può comunque servire a stabilizza­re la situazione italiana. In risposta a un’altra domanda sul fatto che l’Italia dipenda dalle misure della Bce, Draghi ha detto che «la narrativa delle decisioni di politica monetaria è di mantenere lo straordina­rio grado di stimolo attuale. Il secondo scopo è di trasmetter­e il senso che la presenza della Bce sui mercati continuerà a lungo». Il banchiere centrale italiano ha tuttavia respinto le accuse, che gli vengono rivolte soprattutt­o in Germania, di favorire con le sue decisioni i Paesi del Sud Europa e in particolar­e l’Italia. «Le decisioni vengono prese dal consiglio per l’area dell’euro nel suo complesso per rispettare il mandato della stabilità dei prezzi e comunque non c’è nessun favoritism­o», ha ribattuto.

Ancora una volta Draghi ha sostenuto la necessità di rispettare la disciplina dei conti pubblici contenuta nel Patto di stabilità per «costruire la fiducia reciproca» fra i Paesi dell’eurozona, ma ha ripetuto che si deve puntare a una politica fiscale «favorevole alla crescita», con meno spesa pubblica, meno tasse e più investimen­ti orientati ad aumentare la produttivi­tà.

POLITICA MONETARIA Il numero uno dell’Eurotower ha detto che le decisioni vengono prese nell’interesse generale: nessun favoritism­o all’Italia

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