Euro in calo sul dollaro: possibile parità nel 2017
pLa decisione della Bce di prolungare di altri nove mesi il Qe ha provocato in un primo momento un’impennata del cambio euro-dollaro oltre quota 1,08 poco dopo la diffusione del comunicato dell’Eurotower. Il mercato, che nell’immediato ha interpretato la riduzione dell’ammontare degli acquisti mensili di titoli da 80 a 60 miliardi di euro come un segnale dell’intenzione della Bce di mettere in atto un «tapering» (cioè una graduale exit strategy dalla fase di politica espansiva), ha tuttavia velocemente aggiustato il tiro quando sono emersi con chiarezza il piano e la strategia della Banca centrale. La scelta di rimuovere il vincolo del tasso sui depositi, che fino ad oggi ha impedito gli acquisti di titoli con tassi inferiori allo 0,4%, e quella di abbassare il paletto della scadenza minima da due a un anno, mostrano chiaramente come l’Eurotower non voglia abbassare la guardia nella sua azione di rilancio dell’inflazione. La retorica di Draghi, che più volte nel corso della conferenza stampa ha negato che l’opzione tapering sia stata discussa, ha fornito ulteriori rassicurazioni in questo senso.La moneta unica, dopo la fiammata iniziale, è così tornata a svalutarsi rispetto alle sue principali controparti e, dai massimi di 1,086 sul dollaro, è crollata fino a quota 1,06. Negli ultimi tre me- si la svalutazione sul dollaro è stata di quasi il 6 per cento.
Il tema della divergenza di orientamento tra le due maggiori banche centrali al mondo, alla luce di quanto deciso ieri dalla Bce, è tornato quindi a dettare la linea tra gli investitori. Soprattutto in un quadro che oltreoceano si fa meno incerto sul piano politico, dopo le elezioni presidenziali, e monetario, con la Fed chiaramente orientata ad alzare i tassi la prossima settimana. Alla luce di quanto annunciato ieri dalla Bce e sulla scommessa di ciò che annuncerà la Fed mercoledì prossimo tra gli addetti ai lavori si specula già su quando potrebbe essere raggiunto l’obiettivo della parità sul dollaro. «In questa fase - commenta Robert Baron, presidente di Delta Hedge - tutto gioca a favore di un indebolimento del cambio euro-dollaro. Secondo le nostre stime si può tranquillamente arrivare alla parità tra le due valute nei primi mesi del prossimo anno dopo che l’amministrazione Trump si sarà insediata». La scommessa sulla rinnovata forza del dollaro è dettata non solo dalla prospettiva di un rialzo dei tassi Fed ma anche dalla politica fiscale della nuova amministrazione Trump. «Se ci sarà l’annunciato taglio della corporate tax - prosegue Baron - ci aspettiamo un forte rimpatrio dei capitali che in prospettiva è destinato a rafforzare il biglietto verde».