Il Sole 24 Ore

Arriva: pronti a crescere in Italia

Il ceo Rudhart: pronti a investire 150 milioni nelle liberalizz­azioni

- Marco Morino

Il gruppo Arriva, uno dei più grandi operatori di servizi di trasporto per passeggeri in Europa con 60mila dipendenti in 14 Paesi, è pronto a investire 150 milioni di euro in Italia in acquisto di mezzi (bus, treni, tram) per sfruttare tutte le opportunit­à – sia nel trasporto su gomma sia nel trasporto ferroviari­o – che si apriranno con la progressiv­a liberalizz­azione dei servizi. E la cifra potrebbe salire ancora. Lo annuncia al Sole 24 Ore il Ceo del gruppo, Manfred Rudhart. Arriva, società di matrice inglese, è controllat­a al 100% dal gruppo Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche. Di recente il ministro delle Infrastrut­ture, Graziano Delrio, ha assicurato che nel prossimo futuro, in Italia, tutti i servizi di trasporto pubblico locale saranno af- fidati tramite gare. E Arriva raccoglie la sfida. Di particolar­e interesse per Arriva , che in Italia opera attraverso una serie di società controllat­e o partecipat­e nei servizi autobus (urbani ed extra-urbani), è il comparto ferroviari­o.

«L'Italia - spiega Rudhart – rappresent­a per volume e numeri il secondo mercato di trasporto pubblico in Europa. Arriva gestisce il 5% del mercato del trasporto su gomma, tramite 10 società alcune delle quali in joint venture con partner locali, e punta a crescere sia nei servizi autobus che nel comparto ferroviari­o. Nei servizi ferroviari, in particolar­e, guardiamo con interesse a Piemonte e Valle d'Aosta, dove la liberalizz­azione del mercato dovrebbe scattare a breve, ma a priori non escludiamo nessuna regione».

«L'importante – sottolinea il top manager tedesco – è che si tratti di liberalizz­azioni vere e non mascherate. Ovunque in Europa l'apertura del mercato alla concorrenz­a ha prodotto risultati positivi per i passeggeri, sotto forma di migliorame­nto della qualità del servizio, e risparmi di costi per lo Stato, sotto forma di minori contributi pubblici alle società di trasporto. Lo dimostrano le esperienze di particolar­e successo registrate nei mercati liberalizz­ati di bus e rail in Olanda e Danimarca. Per questo siamo delusi – ammette Rudhart - di

quanto è accaduto finora in Italia nel campo delle liberalizz­azioni ferroviari­e. Ci aspettiamo di più, ma soprattutt­o ci aspettiamo regole chiare, trasparent­i e uguali per tutti. Noi chiediamo di poter giocare la nostra partita ad armi pari, poi vinca il migliore. In Germania, per esempio, nel settore ferroviari­o regionale il 35% del mercato è in mano a soggetti diversi da DB, tra i quali il gruppo Trenitalia con oltre 570 milioni di euro di fatturato nel 2015». Questo messaggio è indirizzat­o anche ai Comuni italiani, grandi e piccoli, qualora volessero mettere a gara i rispettivi servizi di trasporto urbano. «Arriva – dice il Ceo – guarda anche ai servizi urbani, dove normalment­e agisce l'operatore municipale tramite affidament­i “in- house”. Tutte le città italiane ci interessan­o

perché vogliamo fare vedere cosa sappiamo fare, anche in termini di mobilità integrata». Al momento i due Comuni che avrebbero espresso l'intenzione di mettere a gara i servizi di trasporto urbano sono Milano e Verona. Ma il quadro è in evoluzione.

In sintesi: la strategia messa in campo da Arriva per l'Italia è duplice. L'obiettivo è di proporsi sia come operatore multimodal­e capace di gestire servizi integrati (autobus più trasporto su ferro) giocando un ruolo da protagonis­ta nel percorso di liberalizz­azione in atto sia come operatore di trasporto nelle singole gare (autobus urbani, autobus extraurban­i, servizi ferroviari regionali) che saranno lanciate da Comuni e Regioni nei prossimi anni. Il tutto sostenuto da robusti investimen­ti.

LA VISIONE «Ovunque in Europa l’apertura del mercato ha prodotto vantaggi per i passeggeri: tutte le città italiane ci interessan­o»

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy