Italia sesto Paese virtuoso nella Ue
Nella Ue il 30,1% degli under 30, il 21,1% delle donne, il 31,9% dei lavoratori a tempo determinato e il 28,2% dei lavoratori con bassa istruzione nella Ue ha un salario che è meno dei due terzi del salario medio del proprio Paese. Lo stabilisce uno studio dell’Eurostat sulle differenze salariali all’interno dei singoli Paesi. L’Italia è il sesto Paese più virtuoso in questo studio dell’Eurostat sulle differenze salariali: solo il 9,4% dei dipendenti ha un salario inferiore ai due terzi del salario medio del proprio Paese. Al primo posto c’è la Svezia con il 2,6%, poi Belgio (3,8%), Finlandia (5,3%), Danimarca (8,6%) e Francia (8,8%). Agli ultimi posti Lettonia (25,5%), Romania (24,4%), Lituania (24%), Polonia (23,6%), Estonia (22,8%) e Germania (22,5%). Bisogna tuttavia specificare che il salario medio sul quale si calcola la soglia dei due terzi, sotto la quale scatta la definizione di “salario basso”, differisce molto da Paese a Paese. La Svizzera è il Paese che ha il salario medio più alto (29,5 euro lordi all’ora). Segue la Norvegia con 28 euro. Tra i Paesi Ue è la Danimarca ad avere il salario medio più alto (25,5 euro lordi all’ora). Seguono Irlanda (20,2 euro), Svezia (18,5 euro), Lussemburgo (18,4 euro), Belgio (17,3 euro), Finlandia (17,2 euro), Olanda (16 euro), Germania (15,7 euro), Francia (14,9 euro), Gran Bretagna (14,8 euro). La media dell'Eurozona è 14,1 euro lordi all'ora. La media Ue è 13,2 euro lordi all'ora. L'Italia si ferma a quota 12,5 euro.