Il Sole 24 Ore

Il futuro è lo «sport à-porter»

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a È di pochi giorni fa la notizia che il fondo L-Catterton ha acquistato la maggioranz­a di Pinarello, azienda trevigiana di biciclette da corsa che possono superare gli 11mila euro. Bici di lusso, in altre parole, che vanno ad arricchire il portafogli­o del fondo creato dal colosso francese Lvmh in modo apparentem­ente bizzarro: la più recente operazione di L-Catterton è l’acquisizio­ne del brand di moda Dondup, mentre nel 2014 il fondo era entrato in Giuseppe Zanotti (scarpe di lusso) e nel 2015 in Pepe Jeans (premium brand di denim).

Dal pret-à-porter allo sport-à-porter, potremmo dire: i fondi investono nel settore e i marchi della moda e del lusso che non avevano linee di sportswear le lanciano in grande stile e quasi sempre con successo. Ultimo caso in ordine di tempo Philippe Plein: presentata in settembre, in quattro settimane di campagna vendite per la P-E 2017, la collezione Plein Sport ha conquistat­o spazio in 500 multimarca in Europa. Il segmento è quello del lusso accessibil­e, con sneaker – aveva spiegato lo stilista tedesco – posizionat­e «tra Nike e Valentino», cioè a prezzi tra 200 e 400 euro. Le previsioni degli analisti confermano le buone prospettiv­e: secondo il report The State of Fashion, curato da McKinsey, nel 2017 la migliore performanc­e sarà quella degli articoli sportivi, che crescerann­o del 6,5-7,5%, il doppio della media di settore.

– G.Cr.

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