Tsipras più isolato in Europa
Si riapre il caso Grecia che secondo molti osservatori è sempre il «pericolo maggiore per l’eurozona», con il terzo sciopero generale di 24 ore in un anno. Atene dovrà pagare crediti significativi l’anno prossimo, ma senza una riduzione del debito e del surplus primario non sarà in grado di far fronte alle necessità nonostante altre misure di austerità che hanno scatenato la risposta sindacale.
Per di più Tsipras è sempre più isolato in Europa con il premier italiano Matteo Renzi ed il presidente francese François Hollande, due suoi sostenitori in Europa in funzione anti-austerità, in grave difficoltà.
Questo non fa che rendere sempre più complessa la partita in Grecia e nella Ue del fronte dei Paesi mediterranei. La protesta ad Atene è stata proclamata dai sindacati per contrastare le misure di austerità e le riforme del mercato del lavoro. Pesanti scontri si sono verificati ad Atene mentre gli ospedali, da dove emigrano perfino i medici verso il Nord Europa, hanno garantito solo le urgenze. Da gennaio 2015, quando il premier Alexis Tsipras è andato al governo, questo è il quinto sciopero contro le politiche economiche dell’esecutivo. Le concessioni fatte dall’Eurogruppo non hanno convinto l’Fmi, che ha preferito restare fuori della partita.
I piani di salvataggio della troika, che hanno raggiunto misure di austerità cumulativamente pari al 30% del Pil, hanno contribuito a un calo del 25% della produzione da prima della crisi del debito.
Senza un accordo tra creditori si rischia un’estate, quando scadranno i debiti, come quella del 2015 e una uscita di Atene dall’euro. L’eurozona per di più sarà paralizzata da scadenze elettorali: a marzo in Olanda, a maggio-giugno le presidenziali in Francia e a settembre le politiche in Germania.