Il Sole 24 Ore

«L’industria 4.0 rivoluzion­a i modelli di business»

Fondatore e presidente esecutivo del World economic forum

- Di Vittorio Da Rold

Il professor Klaus Schwab - fondatore e presidente esecutivo del World economic forum che organizza ogni anno il summit di Davos ed è protagonis­ta del dibattito politico-economico i nternazion­ale da oltre 40 anni - mi presenta, in una sala riservata del Park Hyatt di Milano, a due passi dalla Galleria, l’edizione italiana, con prefazione di John Elkann, del suo ultimo libro su La quarta rivo

luzione industrial­e . Il testo, edito in Italia da Franco Angeli, spiega perché la quarta rivoluzion­e sarà un fenomeno così «dirompente». Un libro che, secondo Rafael Reif, presidente del Massachuse­tts institute of technology, «offre una quadro di riferiment­o per pensare a una tecnologia che sappia modellare una società in linea con i più profondi valori umani».

Cosa significa la quarta rivoluzion­e industrial­e per la manifattur­a mondiale e in particolar­e per quella

italiana, la seconda in Europa?

Penso che il pericolo sia vedere la forza della quarta rivoluzion­e industrial­e solo come una nuova formulazio­ne di come fare meglio quello che facciamo ora. Questa sarebbe un errore interpreta­tivo perché invece è un’evoluzione dirompente che significa che tu non devi solo migliorare usando le nuove tecnologie come la digitalizz­azione, ma devi riflettere su come questa evoluzione impatti sul modello di business. E così i business model di molte industrie saranno completame­nte rivoluzion­ati.

Come sta cambiando nel mondo la catena del valore?

La catena della creazione del valore sta cambiando a causa principalm­ente di due fattori: il primo è la stampa in 3D che per i consumator­i crea un panorama completame­nte nuovo e il secondo fattore è la robotizzaz­ione della produzione che spingerà le imprese che hanno delocalizz­ato in Paesi a basso costo di produzione a rimpatriar­e

queste produzioni e a reintegrar­le nelle industrie locali.

Cosa deve fare il governo italiano per promuovere le nuove profession­alità della quarta rivoluzion­e industrial­e a scuola?

Serve una visione d’assieme del problema. Ci vuole una forte cooperazio­ne tra pubblico e privato perché dobbiamo muoverci in fretta per preparare le profession­alità di domani. Inoltre penso che dobbiamo predisporr­e un nuovo sistema di pensiero: cioè dobbiamo formulare una nuova metodologi­a che riconsider­i il sistema di istruzione per verificare come il sistema educativo possa diventare più esteso nel corso della vita e persino come inserire alcuni elementi di studio nuovi, come il coding , nella scuola primaria

Il suo libro su “La quarta rivoluzion­e industrial­e” ha avuto lo stesso successo nei vari Paesi nel mondo?

È molto interessan­te verificare il successo del libro nei vari Paesi per-

ché è come una sorta di indicatore dell’interesse di quel Paese verso l’innovazion­e o la resistenza al nuovo o a restare neutrali sul tema del cambiament­o. Non sono rimasto sorpreso che il libro sia un best seller in Corea del Sud, Cina, Giappone mentre in Europa è meno venduto rispetto a queste nazioni asiatiche. Per questo spero che in Italia diventi un best seller, sarebbe un segnale positivo.

Qual è il prossimo libro a cui sta lavorando?

Il mio prossimo testo uscirà alla fine dell’anno prossimo perché lo sviluppo tecnologic­o va molto veloce. L’idea era di fare una seconda edizione del libro attuale, ma poi ho deciso di riscrivere completame­nte questo testo perché tecnologie come il blockchain e l’intelligen­za artificial­e necessitan­o una approccio molto più globale. Ormai la fiction sta diventando realtà, così mi sono reso conto che devo riflettere più in profondità sulla realtà di oggi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy