Iata: utili 2016 record a 36 miliardi di dollari
Per le compagnie aeree mondiali i profitti aggregati in crescita nel 2016 di 300 milioni Redditività ora in frenata per il rallentamento economico e l’aumento dei costi di carburante
p Utili record per le compagnie aeree mondiali nel 2016, anche se limati rispetto alle previsioni di sei mesi fa. I profitti netti aggregati raggiungeranno quest’anno i 35,6 miliardi di dollari, 300 milioni in più del 2015, secondo le stime della Iata, l’associazione mondiale di 269 compagnie. Nel 2017 sono previsti profitti netti pari a 29,8 miliardi di dollari, in calo del 16% a causa soprattutto del previsto aumento di dieci dollari del prezzo medio del petrolio, da 44,6 a 55 dollari al barile (Brent).
La stima sui profitti di quest’anno è inferiore di 3,8 miliardi di dollari alle proiezioni di giugno (pari a 39,4 miliardi) «a causa della più bassa crescita del Pil mondiale (2,2% anziché il 2,3%) e di un aumento del 2,2% dei costi unitari diversi dal carburante», ha detto la Iata. Malgrado questo, nel 2016 ci sarà «il profitto più alto della storia in valore assoluto e il più alto margine di profitto netto sui ricavi, pari al 5,1%». “Que- sta forte redditività si estenderà al 2017. Anche se ci aspettiamo condizioni più difficili, vediamo un atterraggio morbido”, ha commentato Alexandre de Juniac, il nuovo direttore generale e a.d. della Iata, in carica da settembre. “Un utile netto di 29,8 miliardi nel 2017 significherà ot- to anni consecutivi in nero per l'industria”. Il profitto stimato per l'anno prossimo corrisponde a un utile netto medio di 7,54 dollari su ogni passeggero. I passeggeri quest'anno aumenteranno del 5,7% a 3,77 miliardi, nel 2017 è stimata una crescita del 4,9% a 3,959 miliardi totali.
De Juniac ha lamentato il ritar- do del “cielo unico” europeo nel controllo del traffico. “Se ne è cominciato a parlare 12 anni fa, ma non si fanno progressi”. Questo causa ritardi dei voli e aumento dei costi. L'Italia, secondo la Iata, è tra i paesi europei più colpiti. La bolletta petrolifera per le compagnie quest'anno si è ridotta da 180 a 124 miliardi, per il 2017 è previsto un aumento di cinque miliardi.
«Anche nel costo del lavoro è prevista una crescita», ha detto il capo economista Iata, Brian Pearce. Il Pil mondiale è stimato in crescita del 2,5% l'anno prossimo. Il traffico quest'anno è cresciuto del 5,9%, l'anno prossimo la stima è +5,1 per cento.
I profitti più alti sono nel NordAmerica, 20,3 miliardi di dollari, nel 2017 dovrebbero scendere a 18,1 miliardi, pari a 19,6 dollari per passeggero. In Europa quest'anno la Iata stima profitti netti aggregati per 7,5 miliardi di dollari, invariati; dovrebbero diminuire a 5,6 miliardi nel 2017. Nell'AsiaPacifico i profitti scenderanno da 7,3 a 6,3 miliardi.
Secondo la Iata ci sarà un crollo dei profitti nelle compagnie del Medio Oriente a 300 milioni, da 900 milioni quest'anno. Questi dati includono i risultati di Emirates, Etihad e Qatar. In Sud America i profitti netti scenderanno a 200 milioni di dollari nel 2017, 100 milioni in meno di quest'anno. In Africa è prevista una perdita di 800 milioni di dollari, stabile.
Ma anche in Europa ci sono compagnie che perdono soldi. In particolare Alitalia, che dovrebbe perdere più di 400 milioni di euro prima di partite straordinarie quest'anno e più di 500 milioni il prossimo. A una domanda del Sole 24 Ore sull'andamento negativo di Alitalia, de Juniac ha risposto con ironia, rievocando il suo passato in Air France-Klm: «Non commento i dati di una compagnia che è membro della Iata, anche perché sono stato amministratore delegato di un azionista… È un'informazione privilegiata».
IL BILANCIO DEL 2016 L’associazione annuncia il profitto più alto della storia in valore assoluto e il più alto margine di profitto netto sui ricavi, pari al 5,1%