Alitalia, vertice fra manager e istituti di credito
pL ’emergenza cassa dell’Alitalia è al centro di incontri interni alla compagnia e di contatti fra i suoi azionisti in questi giorni. Si tenta di sbloccare la situazione dopo lo battuta a vuoto nel cda del 2 dicembre e arrivare a convocare un nuovo cda e l'assemblea degli azionisti la prossima settimana, probabilmente il 12 dicembre, per dare il via al rafforzamento patrimoniale e al piano industriale, con circa 2.000 esuberi previsti e 15 aerei a terra.
Un passaggio delicato è l’in- contro previsto per oggi, tra il presidente Luca Cordero di Montezemolo, il Cfo Duncan Naysmith e rappresentanti delle banche. Unicredit e Intesa Sanpaolo sono i grandi creditori e i principali azionisti italiani, attraverso la Cai dei “patrioti” che detiene il 51% della nuova Alitalia attraverso Midco. Quest'ultima è il guscio creato per proteggere dalle perdite di Alitalia l'investimento di 75 milioni di euro fatto nel 2014 da Poste Italiane, che formalmente hanno fatto un prestito, non hanno sottoscritto azioni.
Secondo autorevoli fonti finanziarie, entro questo fine settimana Alitalia non avrà più cassa. Unicredit e Intesa non autorizzano un ulteriore utilizzo delle linee di credito, viste le perdite della compa- gnia, oltre 400 milioni di perdite prima di voci straordinarie stimate per quest’anno (mentre l’aviazione mondiale fa utili record, ha confermato ieri la Iata).
Etihad, il socio forte e ricco di Abu Dhabi, entrato con il 49% il primo gennaio 2015 con promesse di rilancio, chiede alle banche un impegno a mettere cassa o a fare un aumento di capitale. Etihad non può ricapitalizzare da sola, perché salirebbe oltre il 50% del capitale e pertanto, essendo un soggetto extra-Ue, Alitalia perderebbe i diritti di volo.
L’operazione già concordata, ma non formalizzata, con la quale Etihad si accollerebbe 216 milioni di obbligazioni rafforzerebbe il patrimonio netto sulla carta, ma non farebbe entrare cassa e quindi non è sufficiente. Tra le ipotesi sul tavolo c’è la ristrutturazione del debito con la procedura dell’articolo 67 della legge fallimentare, già seguita nel 2014. Se si troverà un accordo, il cda e l’assemblea potrebbero riunirsi il 12 dicembre. Altrimenti, con la liquidità esaurita, Alitalia sarebbe in difficoltà nel fare i pagamenti.
LO SCENARIO Si cerca di sbloccare la crisi di liquidità e arrivare a convocare un nuovo cda e l'assemblea degli azionisti per il 12 dicembre