Il Sole 24 Ore

Ape con la variabile «speranza di vita»

La durata dell’anticipo è condiziona­ta da quali saranno i requisiti anagrafici previsti nel 2019

- Matteo Prioschi

pL’anticipo pensionist­ico può essere chiesto da chi, a fronte del minimo contributi­vo specifico previsto per l’Ape sociale o quella volontaria o aziendale, ha almeno 63 anni di età e a cui mancano non più di tre anni e sette mesi al raggiungim­ento della pensione di vecchiaia.

Il “paletto” dei tre anni e sette mesi è stato introdotto perché nel 2018 l’età minima, non soggetta a variazioni, per accedere al trattament­o di vecchiaia sarà di 66 anni e sette mesi per tutti i lavoratori, uo- mini e donne, settore pubblico e privato. In tale situazione, quindi, la somma di 63 anni di età e tre anni e sette mesi coinciderà con il minimo per andare in pensione.

Tuttavia, dato che l’Ape potrà essere chiesta solo dal prossimo mese di maggio, l’anticipo massimo effettivam­ente maturabile entro la fine del 2018 sarà di un anno e sette mesi.

Le cose si complicano per gli anni seguenti, dato che nel biennio 2019-2020 il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (al pari di tutti gli al- tri del sistema previdenzi­ale) sarà adeguato alla variazione della speranza di vita. Attualment­e, a questo riguardo, esistono tre scenari: 1 in occasione della riforma di fine 2011 è stato ipotizzato un ulteriore incremento dei requisiti di quattro anni, quindi nel 2019- 2020 sarebbero necessari almeno 67 anni e 11 mesi di età; 1 a fronte dell’effettiva variazione della speranza di vita registrata successiva­mente, la Ragioneria generale dello Stato, nel rapporto del 2015 sulle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionist­ico e socio-sanitario, ha portato a + cinque mesi l’adeguament­o; 1 sempre per lo stesso motivo, dato che nel 2015, come verificato dall’Istat, la speranza di vita si è ridotta, la Ragioneria nel rapporto 2016 ha ipotizzato anche una variazione nulla del parametro di riferiment­o, per cui si andrebbe in pensione di vecchiaia ancora con 67 anni e sette mesi.

Nella legge di Bilancio non si fa riferiment­o a questa variabile che però, come si può vedere dagli esempi pubblicati a fianco, incide sulla durata massima dell’anticipo che si può chiedere. Rovesciand­o il punto di vista, se si mette come punto fermo la data in cui si vuol smettere di lavorare, i mesi di durata dell’Ape variano in base a quando si maturerà il requisito della pensione di vecchiaia. La questione non è meramente teorica, perché

IL PROBLEMA L’aspettativ­a sposta l’asticella della pensione e può allungare la prestazion­e provvisori­a

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