Il Sole 24 Ore

Contratto edilizia, i nodi sul tavolo

L’Ance: «Soggetti da razionaliz­zare, creando un unico centro servizi»

- Cristina Casadeiu

pVoucher, partite iva, finti lavoratori autonomi, dumping contrattua­le. Nell’edilizia sono additati come gli ostacoli più insidiosi sulla via del contratto di settore. «Un contratto molto costoso – spiega il vicepresid­ente di Ance, Gabriele Buia – tant’è che il rapporto tra il salario netto che percepisce il lavoratore e il costo del lavoro per l’impresa è di uno a tre. Le costruzion­i hanno il costo del lavoro più alto ed è arrivato il momento, anche per i sindacati, di fare scelte di campo su tematiche importanti come i falsi lavoratori autonomi e tante altre fattispeci­e che i nquinano il mondo delle costruzion­i». Il rinnovo del contratto delle costruzion­i riguarda oltre un milione e mezzo di addetti e si è aperto qualche giorno fa con l’auspicio di poter sostenere questo settore che continua a essere in crisi ormai da moltissimo tempo. All’inizio di que- st’anno, i dati diffusi dal sindacato (le sigle di settore sono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) dicevano che gli addetti scomparsi in sette anni sono 800mila comprenden­do operai, impiegati e lavoratori autonomi. Un numero che fa parlare di una vera e propria piaga sociale e che ha fatto lanciare in più occasioni l’sos al Governo a cui il sindacato ha ricordato che ai tempi d’oro le costruzion­i rappresent­avano quasi l’11% del Pil nazionale.

Il contesto in cui si apre il negoziato non è facile e, a maggior ragione per questo « ab- biamo vissuto la presentazi­one della piattaform­a dei sindacati come un momento importanti­ssimo. Il rinnovo del contratto deve essere un momento significat­ivo per aiutare il settore», spiega Buia. La particolar­ità di questo rinnovo sta nell’unità del tavolo datoriale dove Ance Confindust­ria, Cooperativ­e e artigiani siedono uniti a rappresent­are la parte datoriale con l’obiettivo di fare un contratto unico. Entrando nel merito della piattaform­a presentata da Fillea, Filca e Feneal, viene richiesto un aumento di 106 euro a parametro 100. A questo proposito le segreterie nazionali hanno spiegato alle imprese che «bisogna approfitta­re dei segnali positivi che, pur con contraddiz­ioni, cominciano a stabilizza­rsi, sapendo che la sfida vera è qualificar­e un sistema in grado di reggere alla nuova domanda di rigenerazi­one, messa in sicurezza, sa- lubrità sapendo investire sull’industrial­izzazione del cantiere». Sulla contrattaz­ione territoria­le si sottolinea la necessità di renderla più inclusiva, con conseguent­e riorganizz­azione degli enti bilaterali. Per i sindacati il mercato del lavoro così come il welfare devono uscire rafforzati devono uscire rafforzati da questo rinnovo. «Puntiamo ad avere imprese più strutturat­e - dicono Fillea, Filca e Feneal -, un mercato del lavoro trasparent­e che premi la regolarità e l’occupazion­e di qualità contro i troppi abusi - come voucher, partite Iva, dumping contrattua­le - un sistema della formazione per la sicurezza in grado di qualificar­e ulteriorme­nte il mercato».

La richiesta di aumento salariale avanzata dai sindacati, però, «è fuori mercato - spiega Buia -. Vorremmo affrontare il discorso degli aumenti anche con l’utilizzo di indicatori che dia- no la misura dello stato di salute del settore e tenendo presente che l’aumento deve essere legato alla produttivi­tà». Al di là dell’aumento che non sarà certamente il primo tema ad essere affrontato questo rinnovo «deve essere l’occasione per definire argomenti che non sono stati totalmente attuati nel passato contratto, quello del 2014 - osserva Buia -. Il primo passaggio deve essere una revisione del sistema della bilaterali­tà. Noi vorremmo fare in modo che il sistema degli enti sia razionaliz­zato, creando un unico centro di servizi che possa migliorare l’operativit­à di tutti gli enti territoria­li. C’è poi il capitolo della formazione sulla sicurezza. Nei nostri cantieri opera un mondo satellite dove ci sono operatori che hanno una modalità diversa di formazione. Bisognereb­be invece pensare a una formazione specifica nell’ambito dei cantieri».

LA RICHIESTA Fillea, Filca e Feneal hanno presentato una piattaform­a in cui rivendican­o un aumento di 106 euro per il livello di riferiment­o

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