Almaviva, a Palermo torna il rischio trasferimenti
Nonostante l’accordo fra Almaviva ed Expr ivia, almeno 61 lavorator i potrebbero passare a Rende
Non bastava la partita clou ancora da risolvere: i 2.511 licenziamenti in arrivo in Almaviva Contact, con chiusura delle sedi di Roma e Napoli. Su questo versante per trovare la quadra l’appuntamento è per lunedì al ministero dello Sviluppo economico, con la regia del viceministro Teresa Bellanova.
A questo scoglio si è aggiunta nelle ultime ore la coda di una vicenda che sembrava risolta, ma è tornata alla ribalta. Ci sono infatti fra 60 e 70 lavoratori della sede Almaviva di Palermo che rischiano il trasferimento a Rende (Cs). E tutto questo nonostante un accordo dello scorso 8 novembre che sanciva il passaggio di 297 addetti sui 395 della sede palermitana di Almaviva a Exprivia, azienda pugliese subentrata in una commessa Enel. Gli altri 98 lavo- ratori stando all’accordo dovrebbero rimanere in Almaviva.
Ebbene, una nota interna di Almaviva Contact datata 7 dicembre e un comunicato di Exprivia, rilasciato ieri, disegnano un quadro differente . «A oggi – si legge in un passaggio della nota Almaviva – sono state ricevute 227 dimissioni e pertanto, come previsto dal verbale, si procederà a mantenere a Palermo 98 dipendenti e a trasferire verso la sede di Rende 70 dipendenti». Cosa che sarebbe dovuta avvenire con comunicazioni già da ieri.
Exprivia è scesa nel dettaglio facendo capire che sarebbero 61 i possibili trasferiti: «L’Accordo prevedeva che Exprivia avrebbe assunto 14 persone full time, 79 part time al 75% e 204 part time al 50% per un totale di 297 persone. La società ha ricevuto 32 candidature per le posizioni full time (tra le quali ha selezionato i 14 profili necessari), 106 candidature per le posizioni part time al 75% (tra le quali ha selezionato i 79 profili necessari) e solo 163 candidature per le posizioni part time al 50% di cui, al termine dei colloqui e sulla base delle inclinazioni/ aspirazioni professionali fatte emergere dai candidati, sono state ritenute idonee alla tipologia di lavoro 145 candidature. Le persone a cui è stata formulata proposta di assunzione sono state 238; due di esse hanno deciso di declinare l'offerta. Dunque il totale di persone da assumersi nella prossima settimana è pari a 236».
Insomma, poche richieste nei profili a 4 ore avrebbero generato un irrigidimento di Exprivia con Almaviva che, dal canto suo, chiede di rispettare l’accordo. Ora che succede? «È una situazione gestibile, dal punto di vista dei numeri complessivi. Il tema rilevante – spiega Giorgio Serao (Fistel Cisl) – è invece la gestione di 2.511 esuberi che rischia di diventare ancora più critica se il viceministro Bellanova non fosse confermata nel nuovo governo».
D’accordo sulla gestibilità della situazione è Riccardo Saccone (Slc Cgil), «ma ancora una volta si sta giocando sulla pelle dei lavoratori. Perché questo agitare continuamente lo spettro dei trasferimenti?». Della vicenda «si tornerà a parlare necessariamente in sede ministeriale, magari già lunedì. Non c’è dubbio che quella dei trasferimenti sia una forzatura», dice Giuseppe Tumminia (Uilcom Sicilia).
IL NODO Pesa la mancanza di richieste sui profili «a 4 ore» necessari all’azienda pugliese Incontro lunedì al Mise sulla partita clou dei 2.511 esuberi