Mattarella: governo con pieni poteri Atteso oggi l’incarico, pronto Gentiloni
La delegazione Pd non fa nomi al Colle, poi la telefonata di Renzi
p «Il Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni ». Lo ha detto Mattare lla al termine delle consultazioni, sollecitando altre sì una nuova legge elettorale. Oggi l’incarico: il Pd non fa no mima in po le c’ è Gentil on i.
«Nelle prossime ore valuterò e prenderò l'iniziativa necessaria per la soluzione di cui il Paese ha bisogno». Nelle parole di Sergio Mattarella si sente l’urgenza di assumere in fretta delle decisioni per non allungare una crisi su cui è piombata anche la vicenda del Monte dei Paschi di Siena. E dunque già nella tarda mattinata di oggi o al massimo nel pomeriggio, il capo dello Stato affiderà l’incarico al nuovo premier. In pole c’è Paolo Gentiloni. Ma alla velocità dei tempi, ha affiancato gli obiettivi che affida al nuovo Esecutivo. Che dovrà essere «nella pienezza delle sue funzioni» e dunque con una legittimità politica e formale completa che gli consenta di affrontare gli appun- tamenti compessi dei prossimi mesi. Impegni «interni ed esteri» tra cui innanzitutto la legge elettorale e le scadenze europee e internazionali.
Ieri la delegazione del Pd non ha fatto ufficialmente dei nomi sul prossimo premier: né un nome, né una rosa. Un fatto insolito che richiederà un supplemento di approfondimento nelle stanze del Colle. Verosimilmente il capo dello Stato e il premier dimissionario si sentiranno al telefono per definire la scelta finale. Ma è anche vero che lo stesso profilo disegnato dal capo dello Stato - con quell’enfasi sui passaggi internazionali - accredita un incarico a Paolo Gentiloni. Anche se il “silenzio” del Pd tiene in pista, anche se molto indietro, un reincarico a Matteo Renzi.
Ma al di là di questo “stranezza”, nelle parole di Mattarella si è trovata la risposta che ha dato a tutte le forze politiche che sono sfilate da lui anche ieri. I 5 Stelle, Forza Italia, lo stesso Pd, lanciano elezioni anticipate per restituire la parola ai cittadini ma il capo dello Stato ha spiegato che senza un’armonizzazione del sistema elettorale di Camera e Senato non ci sono le urne. «Condizione indispensabile» è riscrivere le regole, attendendo l’esito della sentenza della Consulta sull’Italicum.
Alcuni hanno fatto notare che negli impegni interni, ha citato solo la legge elettorale e la ricostruzione delle zone terremotate ma non ha citato l’emergenza bancaria. Una vicenda che però Mattarella considera prioritaria e inclusa in quel pacchetto di soluzioni interne di cui il Paese ha bisogno con urgenza.
L’ultimo auspicio è stato sul clima politico dopo le asprezze della campagna referendaria. «Mi auguro che il dialogo possa svolgersi in un clima dialettico ma sano e costruttivo», sono state le parole con cui il capo dello Stato si è congedato dai giornalisti e non è stata una formula di rito. Senza uno “scongelamento” delle posizioni i n campo, tra maggioranza e una parte delle opposizioni, si allontana l’obiettivo di un accordo sulla legge elettorale. E dunque più che un passaggio retorico è stato un suggerimento sostanziale per avviare un confronto sulle regole da cui dipende la durata stessa della legislatura. È chiaro che senza un’intesa in tempi brevi sfuma l’obiettivo di un ritorno alle urne in pochi mesi.
Segnali di disgelo sono arrivati da Forza Italia e dalle parole di Silvio Berlusconi che pur negando una partecipazione al nuovo Governo ha offerto collaborazione sulla legge elettorale. Ma soprattutto è del tutto sanato lo strappo tra lui e Mattarella che ieri è stato pubblicamente elogiato dal Cavaliere. Su posizioni opposte i 5 Stelle che hanno letto un comunicato in cui hanno ribadito il “no” a un nuovo Esecutivo e l’ipotesi che sia il dimissionario Renzi ad accompagnare verso una legge elettorale e il voto. Ipotesi scartata nettamente dal Colle con quelle parole – «Governo nella pienezza delle sue funzioni» – che chiude ogni spiraglio.
IL «SILENZIO» DEL PD Per il Colle «singolare» non aver avuto indicazione sui nomi. In seguito contatti tra il Quirinale e Palazzo Chigi per definire l’incarico