Il Fondo non esce dal giudizio
Rc auto. L’identificazione del responsabile del sinistro non esonera la compagnia designata
L’assicurazione chiamata a risarcire per conto del Fondo di garanzia vittime della strada quando il responsabile dell’incidente è ignoto non ne viene esonerata se questi viene identificato nel corso della causa che le viene intentata sul risarcimento. Lo ha chiarito, con la sentenza n. 23710/16 depositata il 22 novembre , la Terza sezione civile della Cassazione.
La legittimazione passiva, processuale e sostanziale, dell’impresa designata (e, dunque, la sua obbligazione risarcitoria) si sta- bilizza al momento della proposizione della domanda e resta per tutto il giudizio instaurato ex articolo 283, comma 1, lettera a), del Codice delle assicurazioni, anche se dopo sia identificato il responsabile. Nei suoi confronti la compagnia, adempiuta la sentenza di condanna al risarcimento, potrà agire in regresso.
La vicenda da cui trae origine la sentenza riguarda il conducente di un ciclomotore che, sbalzato per un urto contro un muro e rimbalzato a centro strada, secondo la dinamica descritta nel suo ricorso era investito da più vetture rimaste sconosciute e da una il cui conducente veniva prosciolto in sede penale «per non aver commesso il fatto». Ma le perizie del giudizio civile accertavano che l’auto investitrice era solo la sua.
La Cassazione ha innanzitutto osservato che l’articolo 292, comma 1, del Codice, nel configurare il diritto dell’impresa ad agire in regresso presuppone che un responsabile, inizialmente ignoto, sia stato identificato. Ciò può avvenire non solo durante lo spatium deliberandi previsto dalla legge prima dell'instaurazione del giudizio o dopo la sua conclusione, ma anche durante il processo.
Inoltre, dall’articolo 283 del Co- dice si evince che alla richiesta risarcitoria in sede stragiudiziale va dato un effetto «esaustivo» e «acceleratorio» sul piano processuale. Ciò è in armonia con le direttive europee e col principio secondo cui la complessiva disciplina della Rc auto è orientata alla maggior tutela possibile delle vittime.
Ci sono poi i princìpi del giusto processo e della sua ragionevole durata, frustrati se il danneggiato dovesse ricominciare il giudizio, verso il responsabile. Oltretutto, potrebbe anche arrivare la prescrizione.