Dal «re dello slot» un milione di euro al figlio di Dell’Utri
pI finanziamenti di Gianluca Corallo, il re delle slot-machines, finivano sempre a personaggi influenti. Così si scopre che a parte i 3,5 milioni di euro dati ai Tulliani, legati all’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, compare anche un’erogazione da 1 milione di euro per Marco Dell’Utri, figlio di Marcello, l’ex braccio destro di Silvio Berlusconi.
Il particolare è riportato negli atti allegati al maxi-procedimento della Procura della Repubblica di Roma, che martedì scorso ha ottenuto l’arresto di Corallo e di altre quattro persone, tra le quali l’ex deputato del Popolo della libertà, Amedeo Laboccetta. L’ipotesi nei loro confronti è di aver costituito e gestito una presunta associazione per delinquere col presunto scopo di «commettere una serie di reati di peculato, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte» attraverso una galassia di società tutte riconducibili a Corallo. I magistrati, inoltre, ipotizzano che il decreto 78/2009 (estende ai titolari di concessioni di videoterminali per il gioco la possibilità di fornire come garanzia le licenze per ottenere fondi) emanato dal Governo Berlusconi, sarebbe stato fatto su misura per Corallo. Gli atti dell’indagine del sostituto procuratore Barbara Sargenti, che ha coordinato gli investigatori dello Scico (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata) della Guardia di finan- za, restituiscono nuovi spaccati sulle erogazioni in denaro fatte da Corallo, a soggetti che a vario titolo erano legati al potere. Il 25 ottobre 2010 la Bplus, società dell’imprenditore, sottoscrive un «contratto di associazione in partecipazione» con la M2 Pictures srl, rappresentata da Marco Dell’Utri. La M2 Pictures è una società che opera nel settore della produzione cinematografica e della distruzione di film. Dell’Utri ha un progetto: punta ad acquistare i diritti di «sfruttamento di opere cinematografiche - si legge nel contratto - (...) nel quinquennio 2011-2015». Ma non solo. In una seconda fase, intende lanciare la sua società nel business della distribuzione. La start-up comincia con l’erogazione della Bplus, la quale «tenuto conto delle esigenze finanziarie per portare a compimento con successo il programma» di Dell’Utri, «riconosce la necessità di corrispondere un importo complessivo di euro 1 milione», con l’impegno di riaverlo in cinque rate e non oltre il 31 dicembre 2015. Tuttavia, stando ai documenti, fino al 21 novembre 2014 Dell’Utri non restituisce nulla. Intanto la società Bplus viene commissariata. Sarà l’amministratore straordinario, Luca Cristini, a inviare una missiva alla M2 Pictures per chiedere la restituzione della somma, tenuto conto che «ad oggi l’ammontare delle rate scadute e non versate - è annotato nell’atto - sono pari a 600mila euro». Stando ai magistrati i finanziamenti di Corallo avrebbero avuto lo scopo di ingraziarsi personaggi influenti della politica. C’è da dire che all’imprenditore non è contestato il reato di corruzione. Resta il fatto, secondo gli inquirenti, che le dazioni di denaro sono compiute senza un plausibile motivo.
NON SOLO TULLIANI Con i prestiti Corallo puntava a ingraziarsi il favore dei politici. I pm ipotizzano che un decreto del Governo Berlusconi fosse fatto su misura per lui