Carlo Marroni
Il pontefice ha festeggiato prima con otto senzatetto e poi dicendo messa ai cardinali
Un giorno (quasi) normale. Jorge Mario Bergoglio non ha mai festeggiato il suo compleanno, ed è un’eccezione in un paese come l’Argentina dove invece è una tradizione molto sentita. Ma ieri ha compiuto 80 anni, un traguardo di vita importante, e per questo ha voluto riunirsi per una messa con i cardinali presenti a Roma. Ma prima di vedere i principi della Chiesa ha incontrato i clochard. Erano otto i senza tetto che ieri mattina presto si sono accomodati nella sala da pranzo della Domus Sanctae Martae - la residenza dove il Papa vive, nella stanza 201 – e con lui hanno fatto colazione, con dolci argentini. Un festeggiamento stile -Francesco - con due donne e sei uomini di diverse nazionalità: quattro italiani, un moldavo, due rumeni, un peruviano, che sono stato invitati, tra quelli presenti all’alba intorno al Colonnato, dall’Elemosiniere Konrad Krajewski.
Poi è andato nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico per la messa con i porporati. «Un po’ di umorismo ispirato per aiutarci ad andare avanti. Il Signore ci dia questa gra- zia». Il Papa ha commentato un brano della Lettera agli ebrei che descrive la condizione dei cristiani come un differimento del martirio. «Sta tranquillo, ancora non sei arrivato a dare il sangue». Prima del rito, il decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano, entra- to qualche mese fa a sua volta nel 90esimo anno, ha rivolto a Papa Bergoglio il tradizionale augurio “Ad multos annos”.
Una celebrazione densa di significato per i porporati, anche perché la soglia degli 80 anni per un cardinale è la fine automatica di ogni incarico precedentemente ricoperto (anche dopo i 75 anni) e l’esclusione da un eventuale conclave. «È da alcuni giorni - ha detto Francesco - che mi viene in mente una parola - vecchiaia - che sembra brutta e che spaventa. Un mio collaboratore mi ha regalato il De Senectute di Cicerone. Ma ricordo quello che vi ho detto: la vecchiaia è sete di saggezza speriamo anche per me. Mi è venuto in mente anche quel poema credo di Plinio che parla della vecchiaia di Tacito. La vecchiaia ci viene addosso, arriva in un colpo. Ma è anche una tappa della vita, è per dare vita, gioia e speranza. La vecchiaia è tranquilla, religiosa ma anche feconda. Pregate perché la mia sia così: tranquilla, religiosa e feconda e anche gioiosa».
Auguri al Papa da Benedetto XVI con un biglietto, dal presidente Usa Barack Obama, dal patriarca russo Kirill e tutti gli altri capi di stato e religiosi. «L’Italia le è grata per la Sua costante vicinanza», ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Santità – ha aggiunto il Capo dello Stato - la felice ricorrenza del Suo compleanno mi offre la gradita opportunità di rivolgerle, a nome del popolo italiano e mio personale, i più sentiti e calorosi auguri. Il Giubileo straordinario della misericordia, che si è da poco concluso, ha portato un messaggio di speranza e riconciliazione di formidabile intensità. Le visite di Vostra Santità in Africa, America Latina e Centrale, nel Caucaso e in diversi Paesi europei - dall’isola di Lesbo alla Svezia - hanno contribuito a rafforzare il dialogo e i vincoli di fratellanza e solidarietà fra popoli e nazioni diverse». Per il resto una giornata normale di incontri e udienze, tra cui quelle pubblica della comunità di Nomadelfia: le oltre 300 persone lo hanno accolto nella Sala Clementina cantando in coro “Tanti auguri a te”. Infine l’annuncio ufficiale (il primo per adesso) di un viaggio nel 2017: il 12 e 13 maggio andrà a Fatima, per il centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Il prossimo anno dovrebbe andare anche in India e Bangladesh, ma al momento il viaggio non è stato ancora fissato.