Turismo, i cinesi spendono di più
Arretra la Francia (-4%)
Le strade che circondano il Duomo sono affollate di turisti e milanesi carichi di pacchi, imbacuccati in sciarpe e capelli e illuminati dalla pioggia di luci all’ingresso della Rinascente. Anche via Condotti, a Roma, dove le temperature sono ben più miti, pullula di shopping addict alla ricerca del regalo dellultim’ora. L’Italia si conferma uno dei Paesi prediletti per fare shopping. Anche in un momento come questo, in cui le spese di Natale intimoriscono sotto molti aspetti: quello economico, con la crisi, ma anche quello legato alla paura del terrorismo. L’ultimo episodio è di tre giorni fa Berlino, proprio in una via dello shopping rallegrata dai mercatini di Natale.
A confermare questa tendenza non sono solo le strade affollate: un recente report di Euromonitor International assegna all’Italia il quarto posto nella top 10 dei Paesi nei quali i clienti ricchi spendono di più. Nel periodo di analisi, tra il 2015 e il 2016, il Belpaese è soprattutto il primo europeo tra i primi dieci mercati per incremento di spesa, seguita dalla Polonia (+11%).
La spesa degli wealthy customer stranieri – i cinesi in cima alla lista: nel 2016 Euromonitor stima 7,9 milioni di presenze nella sola Europa Occidentale - nella penisola, infatti, è cresciuta del 14% anno su anno: un tasso inferiore solo a quello di India (+33%), Argentina (+32%) e Malesia (+16%).
«A causa delle fluttuazioni valutarie, dei venti economici e politici e della paura di attacchi terroristici, il futuro dei turisti più ricchi appare sempre più complesso con molte destinazioni chiave nel mondo dello shopping, e particolarmente nei mercati più evoluti come Usa, Francia e Hong Kong, che registrano una diminuzione degli acquisti di lusso da parte di clienti internazionali», ha detto Fflur Roberts, Head of Luxury Goods Research presso Euromonitor International. Che ha sottolineato come il riflesso di questa flessione potrebbe rivelarsi in maniera particolarmente potente proprio in occasione delle festività. I dati Euromoni-
tor, anche in questo caso, mostrano Francia (-4%), Stati Uniti (-4%) e Hong Kong (-14%) in difficoltà.
Tra le performance migliori spiccano quelle dei Paesi che hanno registrato maggiore presenza di turisti cinesi: Giappone, che già nel 2015 ha messo a segno un incremento delle presenze dalla Repubblica Popolare pari al 107% contro il -5% rilevato ad Hong Kong. Nel Sol Levante, oltre alle capitali come Tokyo, hanno acquistato rilevanza città dello shopping come Fukuoka, dove gli arrivi dei turisti cinesi sono saliti dell’80 per cento.