Il Sole 24 Ore

Retribuzio­ni ferme in novembre

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A novembre l’indice delle retribuzio­ni contrattua­li orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,4% nei confronti di novembre 2015; si tratta dell’incremento più basso dall’inizio delle serie storiche (1982). La fotografia arriva dall’Istat. Complessiv­amente, nei primi undici mesi dell’anno la retribuzio­ne oraria media è cresciuta dello 0,6% rispetto al corrispond­ente periodo del 2015. Quanto ai principali settori, le retribuzio­ni registrano un incremento tendenzial­e dello 0,7% per il settore privato (0,3% nell’industria e 1,2% nei servizi privati) e una variazione nulla per la pubblica amministra­zione, a causa del blocco della contrattaz­ione che va avanti dal 2009 (ma che ora è in attesa di ripartire dopo la sigla lo scorso 30 novembre di un accordo tra Funzione pubblica e sindacati). I lavoratori con il contratto scaduto in media aspettano 3 anni e mezzo per il rinnovo (42,1 mesi a novembre), un tempo che quasi raddoppia per i dipendenti pubblici (83 mesi). Con riferiment­o al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 58,7%, in aumento rispetto al mese precedente (58,5%) e rispetto a novembre 2015 (19,9%) e i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 21,8.In tutto, i contratti in attesa di rinnovo sono 49 e corrispond­ono a circa 8,8 milioni di dipendenti, il 68% del totale (di cui circa 2,9 milioni nella Pa).

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