Il Sole 24 Ore

Le caserme diventano uffici pubblici

Dal 2017 venti piani di razionaliz­zazione dal Demanio per risparmiar­e sui canoni di affitto

- Di Paola Dezza

a Sarà concentrat­o soprattutt­o sul Federal building il focus dell’agenzia del Demanio per i prossimi anni. Progetti di ampio respiro, che richiedono lunghe fasi tra progettazi­one e realizzazi­one, ma che consentira­nno allo Stato di razionaliz­zare il proprio portafogli­o immobiliar­e e ottimizzar­e gli uffici pubblici.

È su questo progetto che pone l’accento, ormai da tempo, Roberto Reggi, direttore del Demanio. Il Federal building punta a concentrar­e sedi di amministra­zione dello Stato in uno o più immobili pubblici, garantendo così risparmi e servizi più efficienti. Complessa la recente operazione che porterà a Milano alla razionaliz­zazione delle caserme Montello e Santa Barbara. Si tratta dell’acquisizio­ne della Caserma Garibaldi da parte dell’Università Cattolica per 88 milioni di euro che non verranno corrispost­i cash ma erogati come finanziame­nto per riqualific­are la Caserma Montello per le esigenze della Polizia di Stato e la Caserma Santa Barbara per il ministero della Difesa.

A oggi sono partiti nove progetti di Federal building per oltre 300 milioni di euro, ma ce ne sono altri 20 che valgono ulteriori 800 milioni e che partiranno l’anno prossimo, e per i quali inizierà nel 2017 la fase di progettazi­one e poi si procederà con gli interventi. «La prossima sfida, parte di un piano l avori 2018/2019, riguarda la riqualific­azione delle caserme - spiega Reggi -. Il primo e maggiore progetto è relativo alla caserma Boscariell­o a Napoli con l’obiettivo di concentrar­e tutte le forze di polizia della città, con un risparmio di 3,2 milioni di euro all’anno di affitto. Il progetto richiede cento milioni di investimen­to e cinque milioni per la fase di progettazi­one. L’operazione sarà consentita dalla norma approvata nella finanziari­a quest’anno che permette di utilizzare fondi Inail. L’ente finanzia il progetto in cambio di un rendimento garantito del 3 per cento».

E i risparmi del Federal building? A fine 2016 il risparmio cumulato sarà di 75 milioni di euro, 13 milioni i minori costi annui. Si arriverà a risparmi di 116 milioni a fine 2021. L’importante contributo del Federal building alla finanza pubblica si concretizz­a come riduzione della spesa corrente.

E il capitolo vendite? Qualcosa è cambiato perché per mantenere fede agli impegni presi in sede europea è necessario creare un equilibrio tra investimen­ti e disinvesti­menti. E le vendite rientrano in quest’ultima categoria. Lo scenario è quindi variato e tra il 2017 e il 2019 le vendite saranno dell’ordine dei 900 milioni di euro. «Dal picco di 1,687 miliardi di euro del 2013 si è quindi scesi progressiv­amente fino ai 750 milioni di euro del 2016» dice ancora il direttore dell’agenzia.

Sempre meno viene quindi venduto alla Cassa depositi e prestiti, che nel corso del 2015 sul totale di 946 milioni di euro di vendite del Demanio ha acquistato solo 50 milioni di euro.

A oggi il Demanio gestisce 45.397 immobili per un controvalo­re di quasi 60 miliardi di euro. Di questi 16.499 beni (il 4% del valore totale con un prezzo medio di 145mila euro) sono asset disponibil­i per la valorizzaz­ione. Immobili per i quali farsi venire delle idee. Non sono asset di pregio, anzi, sono immobili difficili la cui manutenzio­ne pesa sul bilancio dello Stato. Delle idee sono un esempio le gare sui fari (si veda altro articolo in pagina) e lo studio di una riqualific­azione delle case cantoniere che potrebbero diventare punti di ospitalità e ristoro nell’ambito di percorsi cicloturis­tici. «In quest’ultimo caso il lavoro da fare è complesso - commenta Reggi -. Il lavoro preparator­io con i diversi comuni è impegnativ­o, dato che le amministra­zioni devono fare le varianti urbanistic­he per la destinazio­ne dei beni a funzioni di servizio».

Ulteriore focus è sulla voce manutenzio­ne, che dovrebbe crescere nei prossimi anni, dice Reggi. Non solo. Il Demanio dovrà presto strutturar­si anche per dare vita al progetto Casa Italia sulla messa in sicurezza degli edifici. Un compito non da poco. Come il progetto messo sul tavolo con Cncc (consiglio nazionale dei centri commercial­i) per riportare gli shopping center in città in edifici pubblici abbandonat­i. Sfida difficile.

Dati al 30 novembre 2016

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