Una piccola luce d’intimità
Le lampade portatili sono caratterizzate dalla loro forza evocativa e simbolica
a La luce è l’elemento che, per antonomasia, contraddistingue il periodo delle feste, sia per il suo valore simbolico, sia perché, nel periodo più freddo e buio dell’anno, è la casa il luogo privilegiato per le occasioni conviviali, per l’intimità o il riposo. Alcune lampade da tavolo, di piccole dimensioni e talvolta portatili, hanno il potere di creare un’atmosfera speciale grazie alla loro forza evocativa, che attinge alle forme della memoria o alle immagini della fantasia. Non fungono da semplici punti di luce, ma si propongono come oggetti narranti, significativi anche da spenti e che, in alcuni ca- si, grazie alla tecnologia wireless, possono essere personalizzati e posizionali liberamente.
In quest’ottica Danese ha deciso di rieditare la lampada Lumoid di James Irvine, una lampada in ceramica bianca che riproduce il corpo di un porcellino a tre zampe, con il cavo-coda in silicone rivestito in tessuto color rosa cachemire. La fonte luminosa è ospitata all’interno del corpo cavo, che si apre come un’anfora di luce, con una bocca tonda. Il progetto di Lumoid risale al 1991, quando il designer inglese, naturalizzato a Milano, lo produsse come oggetto sperimentale presso il laboratorio del maestro ceramista Alessio Sarri di Sesto Fiorentino, stretto collaboratore di Ettore Sottsass. La lampada Lumoid, interamente realizzata a mano nel laboratorio di Sarri, esprime tutta la sua attualità di oggetto ‘animista', dallo spirito pop, ma delicato e surreale: ispirazioni che Irvine aveva derivato dal mondo del fumetto e dalla sua passione per la cultura giapponese.
Non è diverso il percorso di Stefano Giovannoni, indiscusso maestro del design “animista”, che con il brand Qeeboo ha lanciato nei mesi scorsi la Rabbit Chair, una scultura-seduta in plastica dalla forma stilizzata di un co- niglio. Alla Rabbit Chair si è aggiunta ora la variante Rabbit Lamp, in polietilene traslucido matt, che diviene animale domestico luminoso, da tenere in soggiorno o in camera (non solo in quella dei bambini) o, nella versione da esterno wireless ricaricabile, in terrazza o in giardino. Rabbit Lamp è un oggetto totemico, dolce e augurale – il coniglio, sia nella cultura orientale, sia in quella occidentale, simboleggia amore e fertilità – che interpreta con leggerezza lo spirito delle feste.
Il tema della personalizzazione ha ispirato la versione Unplugged di Bon Jour, la lampada da tavolo disegnata per Flos da Philippe Starck, un’interpretazione super-minimal della classica abat-jour: Bon Jour Unplugged è piccola, leggera e maneggevole e ospita alla base un micro-connettore Usb che consente la ricarica della sorgente luminosa in tre ore per un’autonomia di sei. Può essere, in tal modo, posizionata dove serve, senza vincoli di cavi e prese, e completata con corone intercambiabili che fungono da paralume, fornite in più colori e materiali (ad esempio color ambra o fumé, trasparente gialla). Anche Davide Groppi ha interpretato con PoPuP il tema della lam- pada ricaricabile e personalizzabile, raddoppiandone le funzioni: infatti PoPuP, oltre a illuminare, può riprodurre file musicali tramite tecnologia wireless da qualsiasi dispositivo. La lampada è composta da due elementi essenziali: lo stelo tubolare e il cappello circolare, che fa piovere la luce sul piano e diffonde i suoni. Luce e suono sono utilizzabili anche separatamente. C’è poi chi, come Matteo Ugolini, attinge alle forme della memoria per infondere personalità alle lampade da compagnia: e lo fa con l’azienda Karman, di cui è direttore creativo, con i progetti di Amarcord e Don Gino. Entrambe le lampade guardano al passato, a oggetti antichi e romantici, in tempi in cui la fiamma era l’unica fonte di luce: Amarcord riproduce la forma della classica lucerna a olio, ma con la base cubica in cemento grezzo o bianco e il paralume in vetro trasparente o fumé, che protegge la fonte luminosa. Don Gino, invece, riproduce sempre in cemento il corpo di un candelabro barocco, con la base a treppiede e le decorazioni floreali, e alla sommità una lampadina a forma di fiammella, sostituta moderna dell’antico cero.