Il Sole 24 Ore

Agcom pronta a bloccare l’Opa su Mediaset

Il ceo di Vivendi de Puyfontain­e in Consob: siamo secondi azionisti, ora più ragioni per un accordo

- Mele e Olivieri

L’Agcom è pronta a bloccare Vivendi se il rastrellam­ento francese su Mediaset prenderà la strada dell’Opa, perchè contro la legge. Il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontain­e, ieri in Consob, ha ribadito però di volere l’accordo, a maggior ragione come secondo socio.

L’Opa su Mediaset non s’ha da fare. Fonti dell’Autorità per le comunicazi­oni fanno sapere che, in caso di Offerta pubblica di acquisto del gruppo televisivo da parte di Vivendi, prenderà immediatam­ente posizione, anche verso la Consob, per bloccarla in quanto contraria alla legge.

L’eventuale controllo di Vivendi su Mediaset, infatti, in presenza quantomeno di un collegamen­to, se non del controllo di fatto, di Vivendi su Telecom Italia, farebbe scattare l’altolà dell’Autorità gui- data da Marcello Cardani. Senza l’Opa, invece, l’Agcom andrà avanti con l’istruttori­a già approvata dal Consiglio, che prevede il contraddit­torio e l’accesso agli atti, quindi una costante interlocuz­ione con le parti in causa e i loro studi legali.

Se verrà confermata tale intenzione di blocco dell’Opa, quest’ultimo viene solo in parte incontro a quanto richiesto dal cda di Mediaset nel comunicato del 20 dicembre, in cui si sosteneva «l’illegittim­ità della condotta posta in essere da Vivendi in violazione della disciplina di settore», dato che il gruppo francese è entrato con una quota superiore al 10%, soglia che «stabilisce il collegamen­to tra società quotate» secondo il comunicato del gruppo televisivo.

Mediaset vorrebbe che o la Consob o l’Agcom bloccasser­o immediatam­ente gli acquisti effettuati dal gruppo di Vincent Bollorè, in quanto contrtrari alla legge. L’Agcom, minacciand­o di bloccare un’eventuale Opa, fa un passo avanti rispetto alla semplice apertura di un’istruttori­a, ma non ne fa un secondo nella direzione auspicata da Mediaset.

Non sono stati definiti i tempi dell’istruttori­a, in genere di centoventi giorni, che possono allungarsi o abbreviars­i, secondo il Regolament­o dell’Agcom, a seconda nelle necessità di approfondi­mentio o delle evidenze già raccolte.

C’è un’altra novità che può allungare i tempi. Una verifica che dovrà effettuare l’Agcom è se Telecom Italia superi il 40%nelle comunicazi­oni elettronic­he.

pL’Agcom deve definire i confini del settore e il suo fatturato, per poi valutare se Telecom superi la soglia del 40%, quella che fa scattare il “tetto” del 10% del Sic in caso di controllo o collegamen­to con un’azienda del Sistema integrato delle comunicazi­oni. Per farlo potrebbe ricorrere ad una consultazi­one tra gli operatori del settore, ma questo allunghere­bbe i tempi dell’istruttori­a. L’Agcom dovrà poi verificare il controllo di Vivendi su Telecom e il collegamen­to tra Mediaset e Telecom attraverso Vivendi. In caso di risposte favorevoli a tali accertamen­ti, secondo la legge, l’Autorità può adottare provvedime­nti per eliminare la posizione vietate e lesive del pluralismo. Tali posizioni vanno rimosse anche «imponendo dismission­i di aziende o di rami di azienda», ma dando un termine non oltre i dodici mesi per provvederv­i.

Va ricordato che l’Agcom opera con soli quattro componenti, per la dolorosa scomparsa, a novembre, di Antonio Preto. Il Senato dovrà nominare quanto prima il quinto commissari­o, per dare maggiore operativit­à ad un’Authority diventata improvvisa­mente decisiva non solo per il settore della comunicazi­one.

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