Il doppio ruolo di Jp Morgan: socio Telecom e advisor Mediaset
Sale e scende nel libro soci di Telecom Italia da tempo. E da ieri, Jp Morgan Chase ha annunciato una nuova posizione “lunga” sul gruppo telefonico. Che, nel pieno della battaglia tra Francia e Italia per il controllo di Mediaset e in prospettiva di Telecom Italia, fa pensare. Jp Morgan Chase detiene infatti una partecipazione aggregata pari al 6,091% nel capitale di Telecom divisa così: diritti di voto riferibili ad azioni pari al 2,7% a cui si aggiunge una partecipazione potenziale del 2,61% (per l’1,458% obbligazioni convertibili con scadenza il fine luglio 2017 e per l’1,153% azioni oggetto di contratti di prestito titoli che non prevedono data di scadenza con possibilitàdi rientro in qualsiasi momento), più altre posizioni lunghe con regolamento fisico. Tra queste ultime un pacchetto dell’1,274% e lo 0,135% derivante da “equity swaps”. Già lo scorso anno la banca d’affari americana era salita oltre il 10% del gruppo tlc, raddoppiando una quota che in precedenza aveva già subito oscillazioni. All’inizio la posizione veniva ricondotta da fonti vicine alla banca al convertendo di Telefonica. Poi, il sospetto, era che fosse riconducibile a Xavier Niel che in passato aveva una posizione lunga su Telecom Italia pari al 15%, poi smontata. Ora la storia si ripete. Chi ci sarà dietro la banca Usa? La domanda non è di poco conto. Tanto più che, secondo indiscrezioni, proprio Jp Morgan sarebbe stata arruolata da Mediaset come advisor nell’ambito della battaglia tra Fininvest e Vivendi per il controllo del gruppo televisivo. (Mar. Man.)