Onu contro Israele sui coloni
Per la prima volta nella storia, gli Usa non appoggiano Gerusalemme
pPer la prima volta nella storia delle Nazioni Unite l’America non ha usato il suo diritto di veto e non si è allineata a favore di Israele in una risoluzione di condanna del Consiglio di Sicurezza Onu. In questo caso la risoluzione era di condanna per gli insediamenti nei territori occupati, insediamenti definiti «illegali» e controproducenti per il negoziato di pace che si propone di creare due stati. Il voto è giunto nel primo pomeriggio di ieri. Gli Stati Uniti si sono astenuti consentendo così il passaggio di fatto della risoluzione, la prima in 36 anni contro gli insediamenti israeliani, un esito senza precedenti sotto molti punti di vista. C’era stato intanto un intervento inatteso e per alcune ore di successo, del presidente eletto Donald Trump, deciso a dirottare o rimandare il voto sulla risoluzione. L’Egitto che aveva proposto la risoluzione aveva in effetti deciso di ritirarla dopo una telefonata fra il presidente egiziano al Sisi e lo stesso Trump. Il presidente Barack Obama frustrato dallo stato dei negoziati di pace, era determinato a chiudere la sua amministrazione con un messaggio negativo molto forte contro l’attuale governo israeliano anche se questo capita a meno di un mese dalla sua uscita dalla scena politica. C’è stato dunque un incoraggiamento americano a riprendere in mano la risoluzione adottata a quel punto da altri membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza, tra cui Nuova Zelanda, Senegal, Malesia e Venezuela. Si è così verificata una improbabile alleanza diplomatica fra Washington e Caracas, il presidente Maduro infatti ha ereditato il suo incarico da Chavez, nemico di sempre degli Stati Uniti e di Obama in particolare. Ma per la Casa Bianca era troppo importante lasciare questo messaggio forte come eredità dell'amministrazione Obama e bloccare allo stesso tempo il tentativo irrituale di un presidente eletto di interferire in una scelta politica dell'amministrazione ancora in carica. E' anche noto che Obama non è mai andato d'accordo con il Primo ministro israeliano Bibi Nethaniahu e alcuni critici ritengono che la Casa Bianca abbia preso una posizione così dura e inusuale, che lascerà conseguenze di lungo periodo per gli equilibri di pace in Medio Oriente, anche per una vendetta personale di Obama nei confronti di Netanyahu.
La vicenda comincia quando l’Egitto, membro a rotazione del Consiglio di sicurezza Onu, de- cide di presentare una mozione di condanna di Israele per nuovi insediamenti in particolare nei vecchi territori della Cisgiordania. Negli anni Israele, contravvenendo secondo i Paesi arabi ad accordi che facevano parte dei protocolli del processo di pace che garantivano lo status quo, ha continuato a costruire nuovi villaggi che venivano poi occupati da coloni israeliani. Israele si giustificava affermando che erano stati i palestinesi a rompere i negoziati e che fino a quando non ci si fosse seduti seriamente al tavolo dei negoziati avrebbe continuato nelle sue politiche per territori “negoziabili” secondo Tel Aviv.
Quando si è giunti alla viglia del voto gli Stati Uniti hanno annunciato che si sarebbero astenuti contravvenendo così a una politica pluridecennale americana secondo cui i negoziati debbono avvenire direttamente fra le parti e l’intrusione di organizzazioni multilaterali come l’Onu avrebbe peggiorato ingiustamente la posizione negoziale di Israele e creato allo stesso tempo ostacoli per il negoziato di pace. È stato proprio partendo da questi presupposti che Donald Trump, quando ha saputo delle intenzioni americane, ha chiamato il presidente egiziano. Come è noto Trump è molto filo israeliano e ha già nominato l’ambasciatore Friedman come suo rappresentante in Israele con il proposito esplosivo di trasferire l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Non si sa che cosa si sono detti Trump e Al Sisi, fatto che sta che dopo la telefonata Al Sisi ha ritirato la risoluzione. È stato a quel punto, dopo la profonda irritazione americana e di altri Paesi per l’intervento irrituale di Trump che si è trovato il modo di ripresentarla.