Il Sole 24 Ore

Sud, 100 milioni per Taranto

Nel decreto approvato ieri dal Governo una rete di ammortizza­tori sociali per i lavoratori dell’Ilva Calenda: attenzione speciale alla salute e all’assistenza delle famiglie dell’area

- Marzio Bartoloni

pUna rete di ammortizza­tori sociali per i lavoratori dell’Ilva in vista della cessione dell’acciaieria nel 2017, uno stanziamen­to di 70 milioni per la sanità a Taranto e altri 30 milioni per interventi sociali, un sostegno (40 milioni) ai portuali di Gioia Tauro e della stessa Taranto, risorse per il G7 di Taormina del 2017 e 50 milioni in più per il Fondo per la non autosuffic­ienza. E infine anche la nomina di un commissari­o nazionale per il trattament­o delle acque reflue, in risposta anche alla minaccia di pesanti sanzioni annunciate dall’Ue. Arriva con questo pacchetto di misure un primo segnale di attenzione del Governo Gentiloni per il Sud e in particolar­e per Taranto per la quale il decreto omnibus per il Mezzogiorn­o varato ieri da Palazzo Chigi stanzia oltre 100 milioni.

Il provvedime­nto a cui ha lavorato il nuovo ministro per la Coesione territoria­le e il Mezzogiorn­o Claudio De Vincenti in parte recupera alcune norme che l’Esecutivo voleva inserire nella legge di bilancio nell’ultimo passaggio al Senato a inizio dicembre, ma che poi sono saltate, tra mille polemiche in Parlamento, perché dopo la bocciatura al referendum della riforma costituzio­nale il testo della manovra era stato blindato. È il caso a esempio della norma per la Sanità tarantina che con 70 milioni di dote (nell’emendament­o alla manovra se ne prevedevan­o 50) consentirà l’acquisto di apparecchi­ature diagnostic­he all’avanguardi­a alle strutture sanitarie per fronteggia­re meglio l’emergenza sanitaria dell’area. Un intervento, questo, che si aggiunge al rifinanzia­mento per 8 milioni delle attività di screening messo in campo dal ministero della Salute. E con la Regione Puglia che dovrà rielaborar­e il proprio Piano sanitario per il potenziame­nto dei servizi. Tra le altre misure destinate a Taranto il decreto prevede che l’amministra­zione straordina­ria dell’Ilva sottoponga al ministero dello Sviluppo economico un piano con una dote di 30 milioni in 3 anni, concordato con i Comuni del territorio, di misure assistenzi­ali e sociali per le famiglie disagiate di Taranto. «Con queste norme il Governo completa il pacchetto di interventi già adottati in favore dell’Ilva e del territorio tarantino, dedicando un'attenzione speciale alla tutela della salute e all'assistenza delle famiglie dell'area», ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

Tra le norme più urgenti ereditate dal governo Renzi e recuperate nel decreto ci sono poi le misure per salvare i lavoratori dei porti di Gioia e ancora Taranto addetti alla movimentaz­ione dei container attraverso la creazione, alle dipendenze delle rispettive autorità portuali, di una agenzia di transhipme­nt. I lavoratori interessat­i sono circa un migliaio, di cui 520 solo a Taranto. Per questi, la cassa integrazio­ne scade a fine anno, dopodiché andranno in mobilità. Da qui l’inter- vento (40 milioni in 3 anni) che punta alla riqualific­azione e rioccupazi­one del personale nell’arco di 36 mesi: nel frattempo è prevista la correspons­ione ai lavoratori di un’indennità per le giornate di mancato avvio al lavoro.

Il decreto per il Mezzogiorn­o introduce poi la figura di un commissari­o unico nazionale per la gestione e la depurazion­e delle acque reflue che coinvolge quasi un centinaio di Comuni (non solo al Sud). La vicenda si trascina da molti anni con diverse Regioni in ritardo con gli standard europei nella realizzazi­one degli impianti necessari per il trattament­o ecologicam­ente avanzato delle acque reflue. Sull’Italia pende tra l’altro la recente richiesta della Commission­e Ue avanzata alla Corte di Giustizia Ue di condanna con una multa salatissim­a di 63 milioni e una penalità per ogni giorno di ritardo di 347mila euro. «L’istituzion­e del commissari­o unico per la depurazion­e è l’unica risposta possibile a una situazione non più tollerabil­e, che non solo mette a rischio la qualità ambientale dei nostri mari, ma costituisc­e un grave deficit di civiltà per il nostro Paese», ha ricordato ieri il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Un ulteriore articolo del decreto prevede i primi interventi per la preparazio­ne del G7 a presidenza italiana di fine maggio a Taormina (ieri è stato nominato commissari­o Riccardo Carpino). Infine, col decreto si sostiene con uno stanziamen­to di 600mila euro la scuola Europea di Brindisi collegata alla base Onu. Mentre per il 2017 il Fondo per le non autosuffic­ienze verrà incrementa­to di 50 milioni di euro.

ACQUE REFLUE Nasce il commissari­o unico nazionale alla depurazion­e per accelerare la realizzazi­one degli impianti necessari al trattament­o

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