Il Sole 24 Ore

Banco-Bpm, 2.100 uscite volontarie

Prevista la riconversi­one del personale con piani di formazione e riqualific­azione

- Cristina Casadei

pIl nuovo gruppo Banco Bpm, nato dalla fusione realizzata il mese scorso, comincia a prendere forma anche negli accordi sindacali. Ieri Fabi, First, Fisac, Sinfub, Ugl credito, Uilca e Unisin e la banca hanno siglato un’intesa che porta a una riduzione significat­iva degli organici attraverso uscite volontarie, in parte compensate da nuove assunzioni, ma anche attraverso l’avvio di un processo di integrazio­ne tra le due compagini con focus su formazione e riqualific­azione profession­ale. Vi sarà poi la concentraz­ione nelle società di servizio delle funzioni It e Back Office.

All’accordo si è arrivati in tempi ragionevol­mente brevi, addirittur­a prima ancora che la fusione sia formalment­e avviata. Questo, spiega Salvatore Poloni, chief organizati­onal & human resources officer(che dal 1° gennaio diventerà il condiretto­re generale della nuova Banca), «si deve a una serie di elementi. Il primo è che i colleghi hanno cominciato a lavorare nell’ambito dei cantieri di integrazio­ne già molti mesi fa e di settimana in settimana sono aumentati la conoscenza e l’affiatamen­to». L’altro elemento, aggiunge Poloni, «è che noi abbiamo avviato il coinvolgim­ento delle organizzaz­ioni sindacali sin da subito e si è così instaurato un rapporto di fiducia e condivisio­ne degli obiettivi da raggiunger­e». I numeri non sono tutto in questo accordo, ma certamente ne sono una parte qualifican­te. «Il piano d’impresa prevede 1.800 esuberi. Siamo andati oltre e abbiamo condiviso con i sindacati la possibilit­à di arrivare fino a 2.100 adesioni per uscite volontarie. Il Fondo può durare fino a 5 anni e arriverà a coprire tutti coloro che maturano i requisiti per il pensioname­nto al 31-12-2022». Le parti si sono però preoccupat­e anche di garantire il ricambio generazion­ale e proprio per questo è stato definito «di assumere 400 giovani che nell’arco del piano progressiv­amente entreranno in azienda prevalente­mente destinati a ruoli commercial­i», dice Poloni. Unitamente alle entrate e alle uscite l’accordo prevede «la riconversi­one del personale con piani di formazione - continua Poloni - ma è anche importante il fatto che abbiamo previsto di portare tutte le attività delle due compagini sia di back office che di informatio­n technology nell’ambito del consorzio Sgs. Con garanzia per i lavoratori che proseguono il rapporto di lavoro senza soluzioni di continuità e alle medesime condizioni». A questo punto rimane da fare un grande lavoro dal punto di vista regolament­are per dotare i lavoratori che provengono dalle due realtà di un unico contratto di secondo livello. «Occorrerà una nuova regolament­azione che dovrà essere funzionale a supportare e far crescere la nuova banca in maniera idonea al suo modello. Il credito sta vivendo una grande trasformaz­ione e i riferiment­i “classici” aiutano un po’ meno a supportare la trasformaz­ione. Lo sforzo sarà di trovare regole e di disciplina­re figure profession­ali che sappiano incarnare l’idea di una banca più vicina al cliente che ha un’esperienza a 360 gradi e con un’offerta h24».

«Siamo soddisfatt­i perché in un momento di grande difficoltà per il settore, abbiamo salvaguard­ato e incentivat­o l’occupazion­e ottenendo 400 nuove assunzioni e scongiurat­o manovre aggressive sul personale. Le intese firmate stabilisco­no, inoltre, importanti garanzie per tutti i lavoratori del gruppo anche in caso di future tensioni occupazion­ali», sottolinea Piero Marioli, coordinato­re Fabi Banco-Bpm. Punto di forza dell’accordo, dicono i responsabi­li di First Cisl del Gruppo Banco Popolare, Guglielmo Sarlo, e del Gruppo Banca Popolare di Milano, Patrizia Robotti «è la previsione di un ricambio generazion­ale a fronte delle uscite volontarie per esodo. In termini di occupazion­e, positivo anche l’impegno alla valorizzaz­ione delle profession­alità e sostegno delle aree geografich­e di storico radicament­o». Per Gabriele Poeta Paccati, segretario generale della Fisac Cgil di Milano l’accordo dimostra «la volontà di dare il battesimo al nuovo gruppo bancario all’insegna di una rinnovata tradizione di relazioni sindacali partecipat­e. È un accordo di prospettiv­a». Dopo la firma, il segretario nazionale Uilca Fulvio Furlan ha spiegato che «la riuscita di questo progetto per la Uilca deve passare in modo inequivoca­bile dalla valorizzaz­ione umana e profession­ale delle lavoratric­i e dei lavoratori». Il vice segretario generale di Unisin, Gabriele Slavazza, osserva che «si è prestata massima attenzione alla valorizzaz­ione dei territori di riferiment­o».

GLI INTEGRATIV­I Le parti dovranno definire una nuova regolament­azione funzionale a supportare il gruppo in maniera idonea al suo modello

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La sede della Bpm in Piazza Meda a Milano
Il salone centrale. La sede della Bpm in Piazza Meda a Milano

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