Il Sole 24 Ore

Energia, Nord a rischio blackout

Terna rafforza l’interrompi­bilità per fronteggia­re le emergenze

- Federico Rendina

pBenedetto equilibrio del sistema elettrico. Avevamo penuria di centrali di generazion­e prima della fine del millennio. Con la corsa alla liberalizz­azione del 2000 siamo passati alla sovrabbond­anza, popolando il territorio di centrali a turbo gas. Poi, negli ultimi anni, la grande razionaliz­zazione che vede in testa l'ex monopolist­a Enel con un copioso piano di dismission­i. E ora, ancora un po’ in sordina, l'effetto boomerang. Insomma, un nuovo allarme penuria, specie al Nord. Provocato, per la verità, da fattori esterni: la crisi delle centrali nucleari francesi che alimentano scambi elettrici con l'Italia, fino allo scorso anno dominato dal nostro import. E poi le lentezze nel potenziame­nto delle reti di scambio transronta­liere, sulle quali si confidava per realizzare il grande sogno di un sistema integrato paneuropeo. E ancora: i ritardi nella modernizza­zione-digitalizz­azione dei sistemi di rete con un esteso sistema di accumuli elettrici a batteria, per meglio amalgamare la crescente generazion­e da fonti rinnovabil­i con il classico termoelett­rico.

Così l'allarme

Ed ecco la prima eclatante conseguenz­a: Terna, il gestore nazionale della rete di trasmissio­ne elettrica, rafforza la co- siddetta interrompi­bilità, ovvero il meccanismo offerto tipicament­e alle imprese medio-grandi che offre uno sconto sulle forniture elettriche in cambio della disponibil­ità a vedersi istantanea­mente staccata la corrente per un po’, in caso di bisogno, per far fronte alle carenze momentanee del sistema. Il bando per ulte- riori 500 megawatt di potenza interrompi­bile istantanea per il primo trimestre del 2017 è stato appena emanato. È, per ora, una misura precauzion­ale. Destinata a rafforzare il normale cuscinetto di sicurezza di circa 3.300 MW disposto per il 2016 (nel 2015 erano 3.800).

Il preannunci­o un mese fa, quando l'amministra­tore delegato di Terna, Matteo Del Fante, si era detto «un po’ preoccupat­o» per lo stop ai reattori nucleari francesi, che per ragioni di reciproca convenienz­a alimentano di notte gran parte del fabbisogno elettrico italiano, in cambio di qualche forniture italiana di giorno quando i cugini d'oltralpe ne hanno bisogno. Una buona soluzione, che fa perno sulle differenti caratteris­tiche dei due sistemi elettrici: il nucleare non può essere mai spento e quindi rischia di sprecare energia nei momenti di bassa richiesta, la grande capacità di modulazion­e italiana grazie al parco di moderne centrali a gas.

Effetto boomerang

Un sistema che ha funzionato piuttosto bene degli scorsi anni, a parte qualche clamoroso incidente come l'improvvisa interruzio­ne di un passaggio elettrico della Svizzera che il 28 settembre 2003 ha spento la luce in quasi tutta Italia. Nel frattempo abbiamo razionaliz­zato la nostra sovrabbond­anza di produzione elettrica. Forse un po' troppo. Un vero rischio di blackout ancora non c'è, tranquilli­zzano i capi di Terna. Ma qualche tensione dopo le festività natalizie potrebbe esserci. Di qui le doverose azioni precauzion­ali, con la pubblicazi­one del bando supplement­are di interrompi ha per 500 MW per il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo prossimi nelle zone di mercato Nord e Centro-Nord. Il termine per le adesioni è stato fissato per il 27 dicembre anche se il portale di Terna consentirà l'inseriment­o delle offerte economiche fino al giorno successivo, con la pubblicazi­one degli esiti giovedì 29 dicembre.

DAL 1° GENNAIO 2017 La società ha previsto la pubblicazi­one di bando per 500 megawatt di elettricit­à che si può staccare istantanea­mente

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